martedì 21 febbraio 2023

FRENTRUM, Aprutium (2022)

 

Disco postumo per i Frentrum, band di Antonio Pasquini (Ant), scomparso prematuramente nel 2020, qui omaggiato con un disco, Aprutium, a cui hanno partecipato diverse personalità del nostrano black metal. I brani, rimasti strumentali per diversi anni, vedevano Ant (chitarra, basso, synth, testi) e Draughar (batteria) protagonisti di un black old school dal sapore esoterico, qui interpretato da un cospicuo numero di amici, che si sono calati con rispetto nelle gelide atmosfere dei Frentrum. Immutato cantico è l’intro acustico che ci conduce a Sentiero delle nebbie, un pezzo che ricorda i Mayhem degli esordi, con Daughar che presta la sua voce in una traccia inframmezzata dai versi stranianti di Funeral blues, poesia di Wystan Hugh Auden. Riff maligni e sonorità alla Darkthrone marchiano Dove dimorano le pietre e Linee di vette, con le parti vocali di Hesperus (del progetto Hesperia, di cui abbiamo parlato da queste pagine) e Loris Lord (Khephra, Speculum Mortis), mentre ritroviamo il periodo ambient di Burzum nella lunga Auden. Antonius Block e il suo dialogo con la morte nel cult Il settimo sigillo si incastrano perfettamente tra le note di In a timeless land, contraddistinta dai passaggi acustici della chitarra di Felis Catus (Francesco Cucinotta già con Malauriu e Sinoath). Inaspettata la cover cantata da Necro di Come together dei Beatles, oscura e opprimente è la successiva Mistica del vuoto, dove invece troviamo Furius dietro il microfono. G/AB (voce dei Deviate Damaen) e Iblis (basso e voce), si dedicano all’outro Dies irae ant onius block, epitaffio di un lavoro che celebra la figura di Ant e la fa rivivere con passione e cuore. (Luigi Cattaneo)

Aprutium (Full Album)



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