Secondo lavoro per i Dos
Cabrones, duo bolognese formato da Riccardo Brusori (batteria, samples) e Marco
Brentazzoli (chitarra, samples), che torna dopo Accanimento terapeutico del
2019. Quattro anni che sono serviti per concepire Transumanza, nerissimo
episodio in bilico tra post metal, stoner, grunge e sludge, naturale evoluzione
del primo album, in cui ovviamente erano già presenti le coordinate di un sound
cupo e ferale. Quasi interamente strumentale, l’album parte in quarta con S’accabadora,
tema dedicato all’eutanasia, prima della potente Vespa crabro e di La
scimmia di Dio, che si apre con un sermone esplicativo del dogmatismo
religioso del paese in cui viviamo. Podrido racconta in note il degrado
sociale attuale, Cassio=Bruto=Giuda e The Gunslinger sbrimp si
avvicinano al sound di Loro, Lady Maciste, The Great Saunites e Palmer
Generator. Le credenze popolari che animano El Chupacabra vengono
decantate da Frè Zocca, bella chiusura di un album ispirato e credibile. (Luigi
Cattaneo)
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