Culto della scena prog
nostrana, i Goad di Maurilio Rossi negli hanno hanno incarnato lo spirito dark
e atmosferico di nomi storici dei ’70 come Van Der Graaf Generator e King
Crimson, e non fa eccezione il nuovo Titania, elegante, oscuro e
affascinante, come spesso è capitato per le uscite dei toscani (il cui primo
album risale al lontano 1994). Pubblicato da My Kingdom Music, il disco è
suonato e scritto interamente da Rossi, con l’ausilio di alcuni ospiti, Gianni
Rossi (chitarra), Paolo Carniani (batteria), Martino Rossi (tastiere, basso),
Frank Diddi (chitarra, sax, flauto) e Alex Bruno (chitarra, violino, oboe).
Maurilio decide di continuare ad esplorare la letteratura inglese, omaggiando
Titania, protagonista di Sogno di una notte di mezza estate di
Shakespeare, oltre che il poeta John Keats in alcuni passaggi, concependo un
lavoro complesso che necessita di diversi ascolti per essere compreso. L’aurea
dark che permea lo sviluppo compositivo, come da tradizione, si manifesta anche
nella produzione, una scelta che rispecchia le suggestioni di Upon a little
hill, To one ho has e Who sent we some roses. Splendida ed
epica la suite Beauty is truth, divisa in sei capitoli, mostra tutta
l’arte decadente del progetto Goad, nonché la dote di esplorare più paesaggi
sonori all’interno dello stesso album. Postilla non di poco conto, anzi del
tutto rilevante, è la presenza di un secondo disco, un live registrato in buona
parte al Teatro della Gioventù di Govi nel dicembre del 2006 (tre brani sono
invece stati registrati in studio nel 2022) con formazioni differenti ma col
medesimo spirito, un documento imperdibile per ogni ammiratore dei Goad e più
in generale del progressive italiano. (Luigi Cattaneo)
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