La forza di un gesto
raccontata attraverso la musica. Catturare immagini, sensazioni, conseguenze di
atti straordinari narrandoli con note e suoni. L’idea trasformata in disco da
Luca Lo Bianco, contrabbassista a capo di un quartetto completato da Achille
Succi (clarinetto, sax), Samuel Leipold (chitarra) e Clemens Kuratle
(batteria), che in Human Plots – Six extraordinary acts and a city musicano
l’urgenza del fare, dell’esserci seguendo un bisogno legato al concetto di
umanità. Storie che guardano lontano ma che si legano definiscono l’album come
concept, intriso di un unico pensiero, che è quello di avere delle necessità
che portano all’azione, come quelle di Danuta Danielsson in This heavy handbag,
oppure di Abdel Kader Haidara in The librarian of Timbuktu, o ancora Gerusalemme
vittima dell’immobilismo in Silent eyes di Paul Simon. Lo Bianco porta
avanti il suo jazz laminandolo di una propulsione rock che oscilla tra melodie
levigate e strutture articolate, atmosfere immaginifiche e suggestioni
arcaiche, parti elettriche e acustiche, il tutto sviluppato tramite un
interplay ricercato e sempre godibile. Terzo disco da solista maturo e scritto
in maniera ineccepibile per Lo Bianco, nonché ennesima conferma della bontà del
catalogo della salentina Gleam Records. (Luigi Cattaneo)
323 (Video)
Nessun commento:
Posta un commento