lunedì 13 maggio 2013

BREZNEV FUN CLUB, L'onda Vertebrata: Lost + Found Vol. 1 (2010)

Avant-Prog complesso e di non facile assimilazione quello dei Breznev Fun Club, autori di questo L’onda vertebrata: Lost + Found Vol.1, che in alcuni momenti pare una bellissima provocazione ma anche un esordio zeppo di fantasia e di intuizioni poco ortodosse. I Breznev sono un ampia formazione che si è fondata a Matera addirittura negli anni ’80 e che vede Rocco Lomonaco (chitarrista e magnifico autore della musica del gruppo) come vero collante tra i tanti musicisti chiamati in causa e una strumentazione di per sé molto variegata. Questo debut arriva quindi dopo aver già maturato una certa esperienza in sede live e ciò può aver aiutato nella riuscita dell’album, che presenta brani di inizio anni ‘90 ma risuonati per l’occasione con una sensibilità e una precisione davvero sorprendente. Si diceva delle tante figure presenti all’interno del disco, per cui è impossibile non citare Franco Sciscio, cantante dotato di carisma e di una particolare espressività, anche per via di testi surreali e recitati (probabilmente pensati anche per esecuzioni live dal sapore teatrale) e un utilizzo dei fiati (clarinetto, sax, tromba, trombone) che si intersecano tra di loro creando una musica affascinante e senza tempo. Tutto l’album è un viaggio sospeso tra momenti più delicati ed altri dove i ricami strumentali si fanno più tirati e complicati, senza però mai perdere in grande raffinatezza. C’è un qualcosa di poetico nella proposta dei Breznev, così pregna di folate strumentali piene di immaginazione e passaggi degni del migliore Rock In Opposition. Davvero di pregevole fattura le tante strade che lambiscono, attraverso guizzi melodici che denotano tecnica e fluidità di esecuzione ma anche una capacità di creare sviluppi sonori maturi e di grande qualità. Una piccola orchestrina di ben 14 elementi che frulla il Canterbury Sound con Frank Zappa, fa rivivere i troppo spesso sottovalutati Picchio Dal Pozzo con i geniali Henry Cow e colora il tutto con tappeti di puro jazz rock e una predisposizione classica non di poca importanza per la riuscita finale del lavoro. È davvero un piacere avere finalmente tra le mani un opera così intensa, un disco che premia il valore e l’attesa di chi non si è mai arreso e ha sempre portato avanti un discorso personale e credibile. Ora i Breznev Fun Club hanno il dovere di dare un proseguimento a tale abbagliante prova. (Luigi Cattaneo)          

 
Qui di seguito un link dove è possibile ascoltare alcuni estratti dell'album http://www.myspace.com/roccolomonaco  

          

 
 
 

         


 
   

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