Dopo un interessantissimo ep
di debutto autoprodotto, Musica è teatro,
i veneti Lamanaif tornano con il loro primo full lenght riproponendo i quattro
brani già editi a cui ne vengono aggiunti altri che confermano le doti già espresse
in precedenza e confermano le enormi potenzialità in loro possesso. Chi li
conosce sa che non ci si trova dinnanzi ad un canonico gruppo progressive e
forse la definizione per loro può essere fuorviante. I Lamanaif ereditano dal
prog una forte vena teatrale che caratterizza soprattutto le loro esibizioni
live e dimostrano di avere idee e voglia di trovare soluzioni che sappiano comunicare
ed essere espressive all’interno della forma canzone. Ci si trova dinnanzi ad
ipnotici assalti crossover (Puzzle!,
H.E.N.), virate alternative che profumano di post (Insonne) e una capacità di mutare atteggiamento e sonorità che
ricorda King Crimson, Mars Volta, Quintorigo e Dog Fashion Disco. In diversi
episodi emerge l’influenza di band perennemente in bilico tra generi come
System of a Down e Faith No More (Rane,
L’amami, I/O), segno inequivocabile di come il gruppo abbia un background
composito e piuttosto strutturato, un’apertura verso sonorità apparentemente
inconciliabili tra loro ma che riescono a coesistere in maniera egregia
all’interno del discorso affrontato. Merito anche della qualità dei singoli,
della sezione ritmica formata da Matteo Florian al basso e Simone Sossai alla
batteria ispirata e vero motore inesauribile del quartetto, del pregevole
lavoro di Simone Bianco alla chitarra, attento divulgatore di suoni e di un
cantante, Esteban Vidoz, capace di essere all’altezza sia nei momenti di quiete
(apparente) che in quelli sostenuti e carichi di inquietante tensione. Brani
fortemente agili, lontani dagli stereotipi di un certo prog e non sorprende in
questo senso la distribuzione Lizard, sempre attenta verso realtà curiose e
multiformi. L’uomo infinito è un
lavoro affascinante e curatissimo nei suoni e nella veste grafica (una delle
migliori degli ultimi anni), una piccola sorpresa che cattura per originalità e
intensità, un viaggio attraverso le paure dell’uomo moderno musicate con grande
creatività e spinta comunicativa. (Luigi Cattaneo)
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