sabato 18 maggio 2013

LAMANAIF, Musica è teatro (2011)


Musica è teatro. Così si presentano i veneti Lamanaif. Un’idea, un dogma o più semplicemente la voglia di fondere o almeno provarci due arti che possono incrociarsi per il destino comune di essere espressione da palcoscenico. È chiaro che qui si parla di musica e non possiamo valutare la reale ascendenza teatrale del gruppo in sede live ma, tant’è, il loro ep autoprodotto, Musica è teatro per l’appunto, è un lavoro coinvolgente, suonato e prodotto in maniera ottima, abbellito ulteriormente da una curatissima brochure che racchiude il disco, contiene note e i testi dei 4 brani. Insomma, un’ attenzione certosina anche nel presentare visivamente il progetto che mostra prospettive di ulteriore sviluppo. La miscela è estremamente fluida e presenta tracce di grand guignol, ora sussurato ora declamato (L’amami in modo particolare), crossover e alternative che ci conducono in direzione Faith No More e System of a Down, non solo in alcune strutture ma anche per via di una certa duttilità vocale di Alberto Vidotto, vocalist in grado di passare con facilità da parti sostenute e anche urlate ad altre evocative e piene di pathos. Per la voglia di fondere stili differenti ricordano l’approccio dei Quintorigo, senza dimenticare un’esigenza comunicativa che richiama i King Crimson. Le ritmiche solidissime della coppia Matteo Florian al basso e Simone Sossai alla batteria si intrecciano a meraviglia con il lavoro di chitarra da parte di Simone Bianco che sa essere essenziale e ispirato, ben attento a definirsi un suo spazio all’interno del contesto in cui si muove il gruppo. Una band che è progressiva perché è riuscita a consolidare il proprio sound attraverso una serie di influenze diverse tra loro in maniera credibile e ben strutturata, dove la componente aggressiva tende talvolta a prendere il sopravvento senza però dimenticare una certa predisposizione per la melodia e per una sottile vena oscura che permea un po’ tutte le tracce. Elementi questi che hanno finito per interessare la Lizard, etichetta discografica di Loris Furlan sempre attenta nello scovare gruppi sperimentali e “curiosi”, che ha deciso di distribuire il primo disco dei Lamanaif, L’uomo infinito. Per chi volesse saperne di più è possibile consultare il sito www.lamanaif.it in cui è possibile ascoltare l’intero Musica è teatro. (Luigi Cattaneo)
 
L'amami (Live)
 
 

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