Musica è teatro. Così
si presentano i veneti Lamanaif. Un’idea, un dogma o più semplicemente la
voglia di fondere o almeno provarci due arti che possono incrociarsi per il
destino comune di essere espressione da palcoscenico. È chiaro che qui si parla
di musica e non possiamo valutare la reale ascendenza teatrale del gruppo in
sede live ma, tant’è, il loro ep autoprodotto, Musica è teatro per l’appunto, è un lavoro coinvolgente, suonato e
prodotto in maniera ottima, abbellito ulteriormente da una curatissima brochure
che racchiude il disco, contiene note e i testi dei 4 brani. Insomma, un’
attenzione certosina anche nel presentare visivamente il progetto che mostra
prospettive di ulteriore sviluppo. La miscela è estremamente fluida e presenta
tracce di grand guignol, ora sussurato ora declamato (L’amami in modo particolare), crossover e alternative che ci
conducono in direzione Faith No More e System of a Down, non solo in alcune
strutture ma anche per via di una certa duttilità vocale di Alberto Vidotto,
vocalist in grado di passare con facilità da parti sostenute e anche urlate ad
altre evocative e piene di pathos. Per la voglia di fondere stili differenti
ricordano l’approccio dei Quintorigo, senza dimenticare un’esigenza
comunicativa che richiama i King Crimson. Le ritmiche solidissime della coppia
Matteo Florian al basso e Simone Sossai alla batteria si intrecciano a
meraviglia con il lavoro di chitarra da parte di Simone Bianco che sa essere
essenziale e ispirato, ben attento a definirsi un suo spazio all’interno del
contesto in cui si muove il gruppo. Una band che è progressiva perché è
riuscita a consolidare il proprio sound attraverso una serie di influenze
diverse tra loro in maniera credibile e ben strutturata, dove la componente
aggressiva tende talvolta a prendere il sopravvento senza però dimenticare una
certa predisposizione per la melodia e per una sottile vena oscura che permea
un po’ tutte le tracce. Elementi questi che hanno finito per interessare la
Lizard, etichetta discografica di Loris Furlan sempre attenta nello scovare
gruppi sperimentali e “curiosi”, che ha deciso di distribuire il primo disco
dei Lamanaif, L’uomo infinito. Per
chi volesse saperne di più è possibile consultare il sito www.lamanaif.it in
cui è possibile ascoltare l’intero Musica
è teatro. (Luigi Cattaneo)
L'amami (Live)
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