sabato 15 giugno 2013

CAMELIAS GARDEN, You have a Chance (2013)


La Fading Records, pur se etichetta ancora giovane e da poco in pista, dimostra di avere ad ogni uscita le carte in regola per stabilizzarsi con decisione all’interno del sempre più popolato progressive italiano e non solo. D’altronde essere una costola della già affermata Altrock vorrà pur dire qualcosa. Quindi dopo band celebrate per esordi di spessore come Sanhedrin, Ciccada o Ske (giusto per citarne qualcuna) il catalogo si arricchisce con questi Camelias Garden, segno di un sottosuolo sempre più vivo e fervido di immaginazione. La stessa che utilizzano i romani per l’esordio You Have a Chance, in cui si ritrovano le sensazioni già vissute per gruppi storici del prog come gli Acqua Fragile e i Camel o altri più attuali come La Maschera di Cera, gli Hostsonaten e il progetto Cavalli Cocchi-Lanzetti-Roversi. La band, nata da un’idea del polistrumentista Valerio Smordoni, si è ampliata e ha di conseguenza incluso diverse influenze che sono vive, presenti, ma che non diventano preponderanti l’una sull’altra. Folk progressivo pieno di grazia e sensibilità che davvero non fa pensare ad un gruppo di esordienti, vista la maturità con cui è stato inciso. Appaiono pregevoli il lavoro di Manolo D’Antonio, che con la sua chitarra acustica tratteggia buona parte delle tracce e quello di Smordoni, che con le sue tastiere vira in territori vintage, in special modo quando utilizza il Minimoog, come nella parte strumentale di The Remark, un omaggio alla P.F.M. e al suono d’annata di Flavio Premoli. Smordoni, factotum della band, oltre a essere un abile strumentista, si dimostra un cantante dotato di espressività e la sua voce si sposa più che bene con il clima che si respira lungo tutto il platter e inoltre i toni acustici che popolano il disco sembrano pensati apposta per la sua ugola. Basti ascoltare la delicata melodia di Knight’s Vow o la trascinante Mellow Days, bellissimo esempio di come si possa essere vintage pur mantenendo una certa freschezza, merito anche di capacità compositive indubbiamente di buonissimo livello. Tutto l’album è arrangiato in maniera accorta, studiate nei minimi dettagli appaiono le armonizzazioni vocali compiute dal gruppo e si denota una voglia di rimanere aggrappati al progressive senza forzare la mano verso suite e canoni prestabiliti, prediligendo un approccio più semplice ed immediato alla materia. You have a chance è un disco che non presenta novità stilistiche ma risulta comunque ricco di atmosfere sognanti, di brani dal sapore delicato e realmente intensi. Piccolo gioiellino. (Luigi Cattaneo)
 
Knight's Vow (Video)
 
               

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