venerdì 21 giugno 2013

SURSUMCORDA, Musica D'acqua (2013)


Parlare dei Sursumcorda (nome che arriva da un detto popolare che significa su con la vita, che a sua volta proviene da una parola latina traducibile con in alto i cuori) cercando di tenere a distanza le emozioni che mi suscitano è impresa ardua. Tentando di avere un certo distacco critico continuo a pensare già dal precedente La porta dietro la cascata come questo gruppo, attivo anche e soprattutto nel settore delle colonne sonore, che ha vinto tanti premi in Italia non abbia ancora raggiunto il giusto status, se non tra gli addetti ai lavori. Solito problema italico, dirà qualcuno di voi, dove in classifica si trovano personaggi che di musicale han ben poco. Lungi da me voler proporre i Sursumcorda al prossimo Sanremo (che poi perché non sdoganare musica strumentale anche nella città dei fiori?) ma questa è una band che ha uno stato qualitativo davvero sopra la media. In questo nuovo Musica d’acqua trovano spazio le musiche che hanno caratterizzato Francesco e Bjorn di Fausto Caviglia, un documentario sul rapporto tra un autistico e il suo educatore che ha vinto ben 9 premi nel 2012 (fa rabbia pensare che robetta come Amici abbia tutto il risalto del caso), Amir, un film di Jerry D’Avino e le musiche di un laboratorio creativo (www.raccortisociali.it). Ma sotto quale etichetta si possono piazzare i Sursumcorda? Non è semplice dirlo. Si potrebbe parlare di un folk sui generis con contaminazioni etniche e spinte orchestrali, anche per via dei tanti strumenti utilizzati dai milanesi (salterio, kalimba, sansula, xilofono, dulcimer, benjo, kora, viella, guzheng e una serie di strumenti acustici, a corda e ad arco), ma la loro particolarità è sicuramente l’elemento più curioso e interessante che balza all’orecchio. Un’atmosfera intima e sognante fortemente espressiva che si snoda attraverso 11 brevi tracce strumentali che andrebbero correlate alle immagini per via di quella potenza visionaria intrinseca e che viene fuori comunque con inaudito fervore. Pur se il disco vive di progetti diversi tra loro i Sursumcorda mantengono ispirazione e suggestione, riuscendo a essere raffinati e originali pur senza perdere di vista la comunicabilità della propria arte, in un equilibrio solido e consistente. Folk che vaga tra radici mediterranee ma cerca sviluppi sudamericani e tocchi balcanici, in un susseguirsi di chicche in cui si nota la classe dei musicisti coinvolti, tra cui spiccano i due chitarristi Giampiero Sanzari e Piero Bruni (che suonano diversi strumenti), Simone Rossetti Bazzaro al violino (ma anche alla viola e alla viola d’amore) e gli inserimenti del pianoforte di Giulio Pomponi e della tromba di Raffaele Kohler. Ma tutti i presenti hanno spiccate qualità a conferma di una realtà italiana poco conosciuta ma piena di talento. (Luigi Cattaneo)
 
Entropia (Video)
 
 

 

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