Forza Elettro Motrice.
O più semplicemente FEM. In omaggio ad un periodo di nomi altisonanti, bizzarri
e di suoni che ad oggi vengono etichettati come vintage. Delineata la cornice,
il gruppo originario di Meda compone il quadro con un ep d’esordio, Epsilon, prodotto e distribuito in piena
autonomia. E il risultato è un disco che nella sua breve durata mette in luce
le passioni, le fonti da cui la band ha attinto, le sonorità e le strutture
guida dell’iniziale percorso svolto dai FEM. E allora si sente l’eco di gruppi
come PFM, New Trolls, Banco, Castello di Atlante, rivisitati con la loro
sensibilità e il loro stile, proprio come hanno fatto complessi contemporanei
(Torre dell’alchimista, Pandora, La Coscienza di Zeno). Se è vero che nulla di
nuovo o particolarmente originale viene proposto è anche vero che i 3 brani
presenti (più un introduzione) sono godibilissimi e non stancano anche dopo
ripetuti ascolti. Le trame strumentali appaiono l’aspetto più curato del
lavoro, soprattutto quelle del chitarrista Paolo Colombo e quelle
tastieristiche di Alberto Citterio alle prese con pianoforte, Minimoog, Hammond
e Mellotron. Buona l’esecuzione vocale di Giacomo Balzarotti, elemento che
potrebbe fare la differenza in futuro, viste le troppe band che danno ancora
poca importanza a quest’aspetto. Dei pezzi che compongono Epsilon il meglio riuscito è Noi,
granelli di sabbia, ottimo esempio di prog sinfonico in cui ritroviamo
tutti gli elementi tipici del genere. Le premesse fan ben sperare per un disco
più corposo che i FEM a quanto pare hanno già in cantiere, un concept su un
racconto del tedesco Kurd Lasswitz. In attesa magari di una distribuzione che
possa dare maggiore visibilità al progetto. (Luigi Cattaneo)
Nel mezzo del cielo (Video)
Nessun commento:
Posta un commento