mercoledì 26 giugno 2013

CLAUDIO ROCCHI & EFFERVESCENT ELEPHANTS, Claudio Rocchi & Effervescent Elephants (2011)


Più un disco di Claudio Rocchi o degli Effervescent Elephants quello pubblicato dalla Psych Out di Cosimino Pecere (divulgatore consapevole di tante realtà profondamente underground)? Traccia dopo traccia ci si accorge che le 2 anime musicali si sono incontrate e hanno sviluppato una linea comune che ha portato ad un lavoro sincero e discretamente piacevole. Rocchi è autore di vecchio corso e sa come affascinare a distanza di più di quarant’anni dalle sue prime apparizioni, gli Effervescent sono un gruppo che ha fatto della psichedelia la propria ragione di vita (sono in attività dagli anni ’80). Rocchi e il gruppo hanno dialogato a distanza e le varie tracce sono nate dalla mente e dalla chitarra di Lodovico Ellena per poi essere articolate dal pensiero, dalla voce e dallo stile di Claudio. Anche così però il risultato risulta positivo e c’è una coesione di fondo da non sottovalutare, come se le idee trovassero un loro naturale percorso. Di nuovo in pentola non bolle nulla, sia chiaro, ma brani come Gli Apostoli, in cui spicca anche il flauto di Domenico Salussolia, l’iniziale invettiva di Niente di meno, semplice ma fortemente incisiva (Niente di meno, che ridere forte, a questa politica. Vedrai che sorpresa se ridono tutti, sarà un’altra musica… Esistono porte che portano altrove, apriamole subito) o la conclusiva e strumentale Rigel’s trail mostrano un cantautore ancora desideroso di esprimere il suo fabbisogno di spiritualità e una band che ha le giuste capacità per assecondare urgenze espressive che rimandano agli anni ‘70 di Rocchi, pur non mettendosi musicalmente da parte ma facendo valere esperienza e personalità. Non tutto luccica però e un paio di episodi scontano forse un eccessiva prolissità (Apollo & le Muse, La Mecca) che non fa decollare del tutto i pezzi in questione che avrebbero probabilmente beneficiato di una maggiore sintesi. Claudio Rocchi & Effervescent Elephants, pur con qualche limite, è un album che interesserà sicuramente gli amanti di un certo cantautorato folk di matrice psichedelica ma potrebbe incuriosire anche quelli più affezionati alla stagione d’oro del progressive rock (ma dimenticatevi suite di matrice classica e affini). Da diffondere anche perché una delle ultime prove discografiche di Rocchi prima della sua prematura scomparsa avvenuta giusto qualche giorno fa. (Luigi Cattaneo)
 
 

             




 

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