Nuova band per I dischi
della Locanda del Vento, un’ etichetta sotto cui si cela la figura spesso
illuminata di Loris Furlan e della sua storica Lizard, una ramificazione creata
ad hoc per quei lavori vicini al sinfonico o comunque meno avanguardistici
rispetto ai canoni con cui è conosciuta la casa discografica sin dalla sua
creazione. E il discorso vale anche per i Civico 23 di Siero Progressivo, decisamente accessibile e poco incline a
particolari sperimentazioni. Qui ci sono gli anni ’70 che rivivono con lo
spirito di una giovane e vivace band che vive nel presente e flirta con l’hard.
I testi spesso paiono ironici, quasi provocatori nella loro semplicità (draghi,
cavalieri, pirati) e la musica che ne segue è massiccia, vigorosa, incentrata
sulla chitarra solista di Daniel Parisi e quella ritmica di Federico Cianfarra.
Buona anche la prova di Francesco Cossio alla batteria e Lorenzo Gaudino al
basso . Il rock settantiano rivive sin dall’iniziale Umida cenere, un heavy prog diretto, robusto e piuttosto immediato,
anche per via della vocalità di Massimo “Joe” Galatone, mentre Menestrello e Il cavaliere illuso formano un unico brano che si contraddistingue
per una buona parte strumentale dove emerge Simone Mastrodonato (tastiere,
piano, organo). Quasi metal è Paura
infinita, che però convince meno rispetto a due bei brani come Delirio ad occhi chiusi, più particolare
e con belle frasi melodiche e la lunga L’ultimo
grido di Galeria che racchiude le varie anime del gruppo, tra cui quella psichedelica
che era rimasto parecchio sottotraccia per tutto il lavoro, forse il pezzo più
completo tra i presenti e idea base per sviluppi futuri. Difatti i Civico 23
sembrano guardare con più devozione a quei gruppi italiani che avevano una
robusta attitudine hard, come il Rovescio della Medaglia o il Biglietto per
l’inferno, ma i frangenti space risultano in realtà quelli più interessanti e
curiosi. Siero progressivo è quindi un
discreto album che lascia intravedere le potenzialità della band, che vanno però
affinate e meglio incanalate, soprattutto in sede di arrangiamento e testi che,
ironia a parte, non sempre colpiscono nel segno. Disco comunque positivo e che
lascia sperare per un ritorno più convincente. (Luigi Cattaneo)
Umida Cenere (Official Video)
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