Come spesso accade da
qualche anno si assiste a ritorni discografici di vecchie glorie e ad esordi
attesi da decenni come quello dei livornesi Tugs con questo Europa Minor. Progressive rock targato ’70,
marchiato a fuoco nella tradizione italica, anche perché la band ha vissuto il
periodo d’oro pur non riuscendo ad incidere nessun disco. D’altronde si sa che
arrivare sul finire dei settanta (1978 per l’esattezza), epoca in cui
iniziavano ad esplodere altri stili musicali, non era cosa affatto facile e
anche i Tugs rimasero coinvolti nelle contraddizioni di quell’età. Ma il tempo
è galantuomo e come già avvenuto per Gli Spettri o i Quanah Parker anche per i
livornesi è arrivato il momento di proporre quanto composto nel passato. Certo
è che novità sostanziali non sono presenti e ci si riallaccia alle atmosfere di
Premiata Forneria Marconi, Le Orme e in parte Banco del Mutuo Soccorso ma
tenendo uno sguardo attento anche sul folk e la canzone d’autore di Fabrizio De
Andrè, Angelo Branduardi, Mauro Pagani e Notturno Concertante. Questo Europa Minor nasce da una Rock Opera del
1983, Rock in due Atti, che
costituiva un progetto teatrale e musicale che fu anche proposto al Teatro
Carcano di Milano. Si tratta indubbiamente di una fusione piuttosto ambiziosa che
vede tramite la BTF finalmente la pubblicazione su disco. Ambizioso sì ma non
pretenzioso e prolisso e questo rende l’album molto piacevole e sempre più
interessante, ascolto dopo ascolto. C’è continuità di valore lungo il platter, anche
se emergono alcuni frangenti davvero importanti come l’iniziale Waterloo, l’ottima Il Pianto e le trame sognanti di I bambini d’inverno e Canzone
per un anno, tracce dove i Tugs sviluppano idee e mostrano capacità
compositive. La band sceglie di utilizzare strumenti come flauto, violino,
violoncello e mandolino per una musica fuori dal tempo, con un fascino lontano
ma ancora impetuoso. Europa Minor è
un esordio che probabilmente non avrebbe sfigurato neanche se fosse uscito 35
anni fa e forse è proprio questo che lo rende convincente e appassionato. (Luigi Cattaneo)
Il Pianto (Video)
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