mercoledì 15 gennaio 2014

TUGS, Europa Minor (2013)


Come spesso accade da qualche anno si assiste a ritorni discografici di vecchie glorie e ad esordi attesi da decenni come quello dei livornesi Tugs con questo Europa Minor. Progressive rock targato ’70, marchiato a fuoco nella tradizione italica, anche perché la band ha vissuto il periodo d’oro pur non riuscendo ad incidere nessun disco. D’altronde si sa che arrivare sul finire dei settanta (1978 per l’esattezza), epoca in cui iniziavano ad esplodere altri stili musicali, non era cosa affatto facile e anche i Tugs rimasero coinvolti nelle contraddizioni di quell’età. Ma il tempo è galantuomo e come già avvenuto per Gli Spettri o i Quanah Parker anche per i livornesi è arrivato il momento di proporre quanto composto nel passato. Certo è che novità sostanziali non sono presenti e ci si riallaccia alle atmosfere di Premiata Forneria Marconi, Le Orme e in parte Banco del Mutuo Soccorso ma tenendo uno sguardo attento anche sul folk e la canzone d’autore di Fabrizio De Andrè, Angelo Branduardi, Mauro Pagani e Notturno Concertante. Questo Europa Minor nasce da una Rock Opera del 1983, Rock in due Atti, che costituiva un progetto teatrale e musicale che fu anche proposto al Teatro Carcano di Milano. Si tratta indubbiamente di una fusione piuttosto ambiziosa che vede tramite la BTF finalmente la pubblicazione su disco. Ambizioso sì ma non pretenzioso e prolisso e questo rende l’album molto piacevole e sempre più interessante, ascolto dopo ascolto. C’è continuità di valore lungo il platter, anche se emergono alcuni frangenti davvero importanti come l’iniziale Waterloo, l’ottima Il Pianto e le trame sognanti di I bambini d’inverno e Canzone per un anno, tracce dove i Tugs sviluppano idee e mostrano capacità compositive. La band sceglie di utilizzare strumenti come flauto, violino, violoncello e mandolino per una musica fuori dal tempo, con un fascino lontano ma ancora impetuoso. Europa Minor è un esordio che probabilmente non avrebbe sfigurato neanche se fosse uscito 35 anni fa e forse è proprio questo che lo rende convincente e appassionato. (Luigi Cattaneo)
 
Il Pianto (Video)
 
 
    

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