mercoledì 12 febbraio 2014

LUCA POLETTI TRIO, Colors (2013)


La scena jazz italiana ha davvero tanti giovani interessanti e bravissimi che si propongono con lavori di pregio e che forse non raccolgono gli adeguati consensi e la visibilità che in effetti meriterebbero. Mi vengono in mente gli Urban Fabula, Enrico Zanisi o Jacopo Pierazzuoli (ma ce ne sarebbero davvero tanti da nominare!). In questo contesto si inserisce egregiamente il pianista Luca Poletti con il suo trio completato da Stefano Senni al contrabbasso e Matteo Giordani alla batteria. In realtà parlare di trio è qui fuorviante. Difatti il buon Poletti infarcisce Colors,suo album d’esordio, con ospiti che diversificano con i loro interventi la proposta del giovane artista. Uno su tutti il sempre favoloso e mai banale Paolo Fresu alla tromba e al filicorno. Scorrono veloci le trame di Strolling Around, molto classica e figlia dell’amore di Poletti per un mostro sacro come Michel Petrucciani e Raining Grey, traccia piena di mutazioni al suo interno e che vede Fresu interagire alla perfezione con il trio. In Sirene invece si sente il personale omaggio ad Herbie Hancock, mentre in Bastian Oirartnoc colpisce la grande prestazione di Matteo Cuzzolin al sax tenore. Tutto però rimane leggero, piacevole e mai frivolo, brillante come This is for you, unico brano cantato (dalla brava Annika Borsetto) che ha qualcosa di spirituale e si discosta un po’ da quanto sentito sinora. Funziona la sola accoppiata tromba-piano in Preludio e Fuga, così come risultano gradevoli le elaborazioni solistiche di Leo. Il brano migliore e con spunti jazz rock è Sold, piccolo capolavoro in cui Cuzzolin si intreccia con la tromba di Christian Stanchina e il pianismo di Poletti, oltre che con una sezione ritmica possente e precisissima. La title track finale non fa altro che confermare il talento di un nuovo interprete del pianoforte jazz italiano. Colours è un disco che mostra la passione del pianista per il jazz e la classica, dove la tecnica si incontra con il pathos, dove gli studi del conservatorio non minano l’attenzione per il sentimento. La musica si lega ad immagini cinematografiche e potrebbero essere, perché no, colonna sonora perfetta di un film del Maestro Pupi Avati. Come scrive Poletti nel booklet, il lavoro esprime quelle che sono le sfaccettature contrastanti della vita, i colori, le saturazioni cromatiche delle nostre giornate, i diversi cangiantismi che ci caratterizzano e le emozioni della vita, molto diversi tra loro ma allo stesso tempo simili e ciclici. Proprio come la sua musica. (Luigi Cattaneo)


Colors (Promo Album)


https://www.youtube.com/watch?v=iyvXm7qtrtQ

              

 


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