La scena jazz italiana ha
davvero tanti giovani interessanti e bravissimi che si propongono con lavori di
pregio e che forse non raccolgono gli adeguati consensi e la visibilità che in
effetti meriterebbero. Mi vengono in mente gli Urban Fabula, Enrico Zanisi o
Jacopo Pierazzuoli (ma ce ne sarebbero davvero tanti da nominare!). In questo
contesto si inserisce egregiamente il pianista Luca Poletti con il suo trio
completato da Stefano Senni al contrabbasso e Matteo Giordani alla batteria. In
realtà parlare di trio è qui fuorviante. Difatti il buon Poletti infarcisce Colors,suo album d’esordio, con ospiti che diversificano con i loro
interventi la proposta del giovane artista. Uno su tutti il sempre favoloso e
mai banale Paolo Fresu alla tromba e al filicorno. Scorrono veloci le trame di Strolling Around, molto classica e
figlia dell’amore di Poletti per un mostro sacro come Michel Petrucciani e Raining Grey, traccia piena di mutazioni
al suo interno e che vede Fresu interagire alla perfezione con il trio. In Sirene invece si sente il personale
omaggio ad Herbie Hancock, mentre in Bastian
Oirartnoc colpisce la grande prestazione di Matteo Cuzzolin al sax tenore.
Tutto però rimane leggero, piacevole e mai frivolo, brillante come This is for you, unico brano cantato
(dalla brava Annika Borsetto) che ha qualcosa di spirituale e si discosta un
po’ da quanto sentito sinora. Funziona la sola accoppiata tromba-piano in Preludio e Fuga, così come risultano gradevoli le
elaborazioni solistiche di Leo. Il
brano migliore e con spunti jazz rock è Sold,
piccolo capolavoro in cui Cuzzolin si intreccia con la tromba di Christian
Stanchina e il pianismo di Poletti, oltre che con una sezione ritmica possente
e precisissima. La title track finale non fa altro che confermare il talento di
un nuovo interprete del pianoforte jazz italiano. Colours è un disco che mostra la passione del pianista per il jazz
e la classica, dove la tecnica si incontra con il pathos, dove gli studi del
conservatorio non minano l’attenzione per il sentimento. La musica si lega ad immagini
cinematografiche e potrebbero essere, perché no, colonna sonora perfetta di un
film del Maestro Pupi Avati. Come scrive Poletti nel booklet, il lavoro esprime
quelle che sono le sfaccettature contrastanti della vita, i colori, le
saturazioni cromatiche delle nostre giornate, i diversi cangiantismi che ci
caratterizzano e le emozioni della vita, molto diversi tra loro ma allo stesso
tempo simili e ciclici. Proprio come la sua musica. (Luigi Cattaneo)
Colors (Promo Album)
https://www.youtube.com/watch?v=iyvXm7qtrtQ
Colors (Promo Album)
https://www.youtube.com/watch?v=iyvXm7qtrtQ
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