sabato 8 febbraio 2014

PERIFERIA DEL MONDO, Nel Regno dei Ciechi (2013)


Buon ritorno per la Periferia del Mondo che mancava dalle scene dal 2006 e lo fa con questo nuovo Nel regno dei ciechi, un album personale e variegato distribuito dalla Aereostella di Franz Di Cioccio e Iaia De Capitani. Pur avendo sempre avuto uno sguardo vintage, la Periferia non si è mai fossilizzata su un suono tipicamente settantiano e il disco in questione conferma questa loro attitudine. Anzi, amplifica ancor di più le varie spinte che portano alla creazione di un lavoro volutamente poco omogeneo. Ma non è un difetto se le tracce presentate risultano riuscite come in questo caso. Già l’iniziale Sakura Zensen (un omaggio al Giappone martoriato dallo Tsunami del 2011) spiazza l’ascoltatore con un suono secco e molto rock. Che si fa ancora più duro, sfiorando l’hard, in episodi come I Need U o The bridge’s resilience. Claudio Braico (basso) e Tony Zito (batteria) formano una solida sezione ritmica che si muove tra tempi complessi e variabili, Alessandro Papotto (membro stabile anche del Banco del Mutuo Soccorso) oltre alla voce ci mette i suoi innumerevoli fiati, Giovanni Tommasi si destreggia alla chitarra tra riff e soli e Bruno Vegliante ammorbidisce il tutto con le sue tastiere che donano una certa suggestione all’insieme. Meritano una citazione i due brani in italiano, la polemica e ottima title track (Un Credo in guerra con la Scienza, sudore di balena che danza, Forma che uccide la Sostanza) e il finale heavy di Alibi (Cerco negli altri i passi da imitare per crescere ma trovo solo nuove paure e torno subito sui passi miei). La palma del brano più interessante tocca a Suburban Life, 13 minuti circa in cui perdersi tra echi jazzati e divagazioni King Crimson style. Molto valide anche Purity che oscilla tra psichedelia, elettronica e parti più classiche e la strumentale A rutta u jelu, song che per mood si può accostare ai grandi Area. Nel regno dei ciechi è quindi un disco brillante e ben congegnato che rinnova ancora una volta la proposta dei romani e la condisce di hard, psichedelia e un tocco moderno che non guasta. Pur non inventando nulla di nuovo la Periferia ha il coraggio di cambiare disco dopo disco. E non è poco. (Luigi Cattaneo)


Sakura Zensen (Video)


http://www.youtube.com/watch?v=cG7Y0xe1ieo













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