Il ritorno dei
Latte e Miele nella line up originale non può che far piacere a quanti non
hanno dimenticato il gruppo ligure formato da Marcello Giancarlo Dellacasa alla
chitarra, Oliviero Lacagnina alle tastiere e al piano, Alfio Vitanza alla
batteria e Massimo Gori al basso (questi ultimi impegnati anche nelle parti
vocali). La band pensa al futuro facendo un salto nel passato e guardando al
1972, quando con Passio Secundum
Matthaeum debuttarono sulla scena prog italiana. La denominazione The Complete Work auspica una sorta di
remake definitivo di quel lavoro, completandolo e arricchendolo di una nuova
veste, splendidi arrangiamenti e parti inedite che ben definiscono la nuova via
della Passione, arricchita ulteriormente dai tanti narratori coinvolti nel
progetto.
Introduzione ci porta nel
pieno della storia, in un clima epico di grande impatto, rotto dalla voce di
Paolo Carelli (ex Pholas Dactylus) in Il
Giorno degli Azzimi, a cui segue a ruota la memorabile Ultima Cena (oltre a Carelli è qui presente anche Aldo De Scalzi
del Picchio Dal Pozzo), traccia in cui il classico progressive settantiano si
sposa con la bravura del coro Classe Mista. Elisa Montaldo del Tempio delle
Clessidre è presente nella suggestiva Il
Pane e il Sangue dell’Allenza, uno dei momenti più significativi
dell’opera, preludio alla grandeur di Getzèmani,
brano prevalentemente strumentale che mostra la classe del quartetto ligure,
davvero superlativo nel creare la giusta carica di tensione emotiva al
racconto. Roberto Tiranti dei Labyrinth apre I Falsi Testimoni, ma qui compaiono anche Paolo Griguolo del
Picchio Dal Pozzo e SimonLuca, mentre delicatissima è la successiva Il Pianto. La storia arriva ad uno dei
passaggi clou, Il Rinnegamento di Pietro,
con la partecipazione ancora di SimonLuca e Giorgio D’Adamo (New Trolls), bravi
nel sottolineare ancor di più la drammaticità del tradimento e la ricerca del
perdono da parte del discepolo, così come non è da meno l’atmosfera sempre più
da Rock Opera di Il prezzo del Sangue,
in cui figura Max Manfredi nel ruolo dell’evangelista. Silvana Aliotta (Circus
2000) e Sophya Baccini partecipano nelle brevi Il Re dei Giudei e Barabba,
Lacagnina è protagonista assoluto nella take originale del 1972 Toccata per Organo. Il Calvario, dopo l’introduzione ad opera di SimonLuca e D’Adamo diviene interamente strumentale, con la
chitarra di Dellacasa che tratteggia i passi che portano alla crocifissione di Aria della croce. Lino Vairetti (Osanna)
ci conduce in un altro momento molto significativo, La spartizione della Tunica, con il coro e i soldati calati in un
meraviglioso interplay di grande effetto. Coro ancora in prima linea nella
gotica Il Velo del Tempo, che anticipa il finale di Come un Ruscello che… in cui appare Alvaro Fella dei Jumbo,
ottimale conclusione di un disco che travalica il concetto stesso di album da
studio, tanta è la forza e la passione che fuoriesce dalla storia.
I Latte e
Miele, insieme al contributo dei tanti narratori utilizzati, al coro Classe
Mista e al fondamentale utilizzo dello Gnu Quartet (Stefano Cabrera al violoncello,
Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino e Raffaele Rebaudengo alla
viola) hanno creato un ponte tra Rock Opera,
teatro e musical, che saprà appassionare anche chi non è avvezzo a certe
tematiche religiose. La band conferma gli ottimi risultati di Live Tasting (2008) e Marco Polo-Sogni e Viaggi (2009) e appare evidente come stia vivendo
una seconda giovinezza, anche grazie a doti compositive che nei ’70 erano
rimaste probabilmente non del tutto espresse.
Disco da avere assolutamente.
(Luigi Cattaneo)
Al seguente indirizzo è possibile ascoltare l'album
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