sabato 28 giugno 2014

MARCHESI SCAMORZA, La Sposa del Tempo (2012)


Una nuova band dalla chiara impronta vintage si affaccia sul florido panorama prog italiano che negli ultimi anni ha riservato non poche sorprese agli appassionati. Pregi e difetti, spesso comuni a produzioni che non prevedono novità stilistiche e che seguono un percorso già definito da oltre quarant’anni, li ritroviamo anche nel debut dei ferraresi Marchesi Scamorza. La sposa del tempo è il classico album che divide. Chi ancora sogna in maniera esclusiva sulle melodie dei mostri sacri del passato troverà il disco una degna prosecuzione di un certo tipo di suono, mentre chi si aspetta dal progressive sempre una piccola evoluzione nelle forme e nei contenuti rimarrà parecchio deluso. Quindi la scia su cui si muovono i ragazzi è quella luminosa del progressive rock nostrano, quello della Premiata Forneria Marconi, del Biglietto per l’inferno e degli Alphataurus. Queste sono le coordinate di momenti significativi come la magistrale Autunno, Lo schiavo di Babilonia o Nelle notti più lontane, brani che mostrano una buona compattezza di fondo, spunti chitarristici ad opera di Lorenzo Romani sempre di buon livello e cura per l’aspetto melodico. Certo qualcosa va aggiustato. A volte i Marchesi si lasciano irretire un po’ troppo dalla voglia di costruire frangenti articolati che però perdono in freschezza e forse andrebbero snelliti lievemente. Così come le parti vocali non sono eccelse e sovente hanno poco mordente. Difetti indubbiamente sanabili in poco tempo e che possono permettere alla band di fare un passo avanti nella loro già gradevole proposta. Le qualità non mancano, le idee messe in piedi sono parecchie e vanno probabilmente solo messe maggiormente a fuoco. (Luigi Cattaneo)

Autunno (Video)

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