Grande ritorno per gli
Spaltklang di Markus Stauss (sax) e Remy Strauli (batteria) ed ennesimo centro
per l’AltrOck, etichetta sempre più al centro del mercato progressive mondiale.
Gli svizzeri, attivi da più di dieci anni, confezionano con In Between un lavoro sicuramente di non
facile assimilazione ma notevole per impatto e dinamismo. Jazz rock, R.I.O.,
avanguardia, il tutto misurato dalla sensibilità di Strauss, dalla forza e
dalla classe di Strauli e da una serie di musicisti di prim’ordine come Richard
Koch (tromba), Francesco Zago (chitarra) e Christian Weber (contrabbasso). In Between è un disco dall’impianto
jazz, soprattutto negli splendidi intrecci tra sax e tromba ma le incursioni di
Zago e la dirompente sezione ritmica hanno il merito di colorare il sound della
band e di donargli maggiore profondità e imprevedibilità. Le trame che si
sviluppano sono molto fitte, anche per via di brani piuttosto lunghi (cinque in
totale) e parecchio intricati, dove emergono doti tecniche straordinarie ma ciò
che colpisce di più è un fine lavoro compositivo in cui vengono esposte
tantissime idee. Anche i frangenti avant-jazz si inseriscono nel contesto e
appaiono funzionali alla riuscita del progetto, richiamando Henry Cow, Soft
Machine, King Crimson e Yugen (forse più per la presenza di Zago). La fusione
tra le parti risulta mai forzata ed è un vero piacere sentire un interplay così
fluido tra i vari strumenti, pur trattandosi di un gruppo nato proprio per
registrare questo disco (solo i due leader sono membri originali). Difficile
non pensare che In Between possa
rappresentare un approdo sicuro per chi predilige sonorità jazz trattate con
l’impeto del rock e imbevute di spezie progressive, per quello che risulta
essere un come back suggestivo e contemporaneo. (Luigi Cattaneo)
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