Arriva dalla Russia
questo raffinato ensemble strumentale guidato dal maestro Sergey Bolotov,
bravissimo tastierista e mente degli Inner Drive. Oasis è il loro primo album, pubblicato con la nostrana Lizard e il
gruppo di Mosca pare avere già le idee chiare su quale indirizzo dare alla
propria proposta. I moscoviti si muovono con disinvoltura lungo un prog
sinfonico dai tratti cameristici in cui spiccano oltre alle tastiere di Bolotov,
il flauto di Natalia Filatova e il violino di Inna Klubochkina, elementi che
aggiungono colore ulteriore all’album. Il disco, suonato in maniera
impeccabile, scorre fluido grazie ad un controllo pressoché perfetto della
forma melodica con cui plasmare i singoli episodi, dall’iniziale classicità di Way to the unknown, alla psichedelia vellutata di Inspired
by Pink Floyd per giungere ai meravigliosi intarsi di Aibga. Sinfonismi che tingono anche Lost dreams (da sottolineare il fine lavoro della Filatova) e che
guardano al passato storico di gruppi come Emerson Lake & Palmer nell’accattivante
Full moon o ai Caravan in Elephants, fino ad entrare in territori
jazz rock nell’audace Chaos. Oasis è una release di grande classe,
sofisticata ma che trasuda feeling e passione, rivolta ai ’70 ma in maniera
credibile e spontanea. Consigliato a tutti i fan di Worm Ouroboros, Karfagen e Sanhedrin.
(Luigi Cattaneo)
Life in our minds (Video)
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