Esordio assoluto per i
bresciani Thirteenth Hell Level (T.H.L.), band attiva dal 2010 e che si
presenta con una formazione finalmente stabile e compatta (Federica Cressi alla
voce, Roberto Mazzucchelli alla chitarra, Fiorenzo Consonni alla chitarra, Simone Agliardi al basso e Luca
Massari alla batteria). Si parte bene con l’iniziale Master Domino, pezzo immediato, composto da riff di chitarra decisi
e da un chorus brillante in cui da subito emerge la personalità di Federica. Si
denota una certa attenzione per l’aspetto melodico e per il fraseggio, elementi
che ritroviamo anche in Really Cruel,
brano più hard rock ma ugualmente gustoso. Tracce di psichedelia aleggiano in Erythroxylum, senza dimenticare la
matrice heavy che li contraddistingue, mentre Longway to Redemption vive di parti elettriche che si alternano con
quelle acustiche, in un connubio che aumenta il senso profondo della traccia,
una delle più sentite dell’album. War è
invece maggiormente potente ma ha al suo interno dei passaggi quasi folk che
rendono davvero piacevole il pezzo, così come non si rimane indifferenti di
fronte a Somewhere, una ballata
acustica soave e piena di grazia. Si cambia registro con Forget, attitudine trash per una tematica forte come lo stupro,
mentre la conclusiva Sociopathic presenta
spunti solistici interessanti. Chiudono il quadro due ispirate cover di
classici come Born to be wild degli
Steppenwolf e Honky Tonk Woman dei
Rolling Stones. Lavoro adatto ai rocker più sfrenati e a tutti quelli che
cercano vigore e impatto da un disco. (Luigi Cattaneo)
Really Cruel (Video)
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