domenica 28 giugno 2015

XADU, Random Abstract (2015)


Non è sempre semplice creare il giusto feeling quando si compone in duo. Ci vuole la capacità di intersecarsi, di affinare un interplay che deve risultare solido e non prevedibile, di proporsi con libertà d’intenti da schemi precostruiti. Xavi Reija (batteria) e Dusan Jevtovic (chitarra) avevano già pubblicato, sempre con Moonjune Records, Resolution nel 2014, in trio con Bernat Hernandez al basso (anche se era uscito con il nome del solo batterista) e questo nuovo Random Abstract conferma l’inclinazione verso una musicalità complessa ma ugualmente ricca di melodie cangianti, tesa in direzione di aperture improvvisate che defluiscono in un percorso sonoro costruito ad hoc. Questa densa release a nome Xadu propone vette atmosferiche in cui si percepisce il fine lavoro di Jevtovic e ritmiche dispari come base su cui sviscerare temi in via di decostruzione. Un modo di esplorare suoni ed evitare steccati che diminuiscono le zone da toccare con mano, facilitando l’espressività libertaria del duo. La chitarra filtrata di Jevtovic sa delineare scenari vicini all’ambient, in una carica introspettiva che costituisce parte essenziale del sound, così come Reija sa essere preciso e dinamico, artefice di passaggi colossali, sempre energici e molto puliti. Nitidezza di suono come marchio di fabbrica ma anche una certa capacità di coinvolgere attraverso melodie armoniose e una serie di eleganti soluzioni in cui solo a volte si sente l’assenza del basso per completare il ricco quadro. Un lavoro di squadra che porta alla creazione di bozzetti adatti ad essere considerati come soundtrack immaginarie, cariche di effetti e sospensioni atmosferiche che non dimenticano la lezione del jazz rock. Una musicalità che accarezza anche il math rock e la fusion tout court, in una progressione di stili dettati dalla grande alchimia tra Xavi e Reija, due musicisti che si completano anche in fase di scrittura (equamente divise le tracce). L’eccentrico duo ha sfornato un disco piacevole ed equilibrato, pieno di momenti complessi che si alternano ad altri più agevoli, in un crescendo di intuizioni in bilico tra improvvisazione e calcoli saggiamente soppesati. (Luigi Cattaneo)

Something in between (Video)

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