Tutto nasce nel lontano
1974 con la creazione della storica cooperativa musicale l’Orchestra, di cui
facevano parte gruppi progressive associati al movimento Rock In Opposition
come i più quotati Stormy Six ma anche band rimaste poco conosciute come i
Quarto Stato, i Tecun Uman o il Gruppo Folk Internazionale di un certo Moni
Ovadia. Proprio tramite la cooperativa emerge in quei lontani anni un ensemble,
i Mamma non piangere, che già dal bislacco nome fa intendere quanto particolare
possa essere la proposta. Irriverenza e ironia sono elementi che non hanno
abbandonato la band (Laura Agostinelli alla voce, Maurizio Del Monaco al sax,
Ferdinando Faraò alla batteria, Lorenzo Leddi alla chitarra, al mandolino, al
banjo, alle tastiere, alla fisarmonica, al mandocello e alla voce, Roberto
Meroni al clarinetto, al sax e alla voce, Luca Perreca al violoncello e alla
voce e Walter Prati al basso), con i consueti riferimenti zappiani e testi
nonsense che accentuano ancora di più tali aspetti. I primi due album (Musica bestiame e benessere e Sempre avanti a testa alta) risalgono
rispettivamente al 1979 e al 1980 ma non ebbero la diffusione adeguata e il
gruppo finì ben presto per essere ricordo degli appassionati più incalliti. Il
nuovo N.3 esce per la coraggiosa
AltrOck di Marcello Marinone e mostra dei musicisti di grande livello
divertirsi e divertire, un entusiasmo contagioso e irrefrenabile verso una
demenzialità apparente e che potremmo definire “colta”. L’ombra lunga di Zappa
è ancora lì e funziona benissimo, non solo musicalmente, confermando l’estro
compositivo e probabilmente ampliando una certa consapevolezza rispetto agli
anni degli esordi. Libero da schemi precostruiti, pieno di spunti e trovate,
fantasioso e festoso, il come back dei Mamma non piangere diventa
sostanzialmente imperdibile per gli amanti di un certo modo di intendere il
progressive. (Luigi Cattaneo)
Valvole (Video)
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