Bridgend è il nome del
progetto post rock di Andrea Zacchia (chitarre e synth), completato da Gabriele
Petrillo (basso) e Daniele Naticchioni (batteria), trio che ha inglobato
influenze prog e psichedeliche piuttosto consistenti. Rebis è un concept con tre voci narranti in cui i dialoghi, a volte
un po’ ridondanti, esprimono riflessioni sull’esistenza e sui dubbi che ci
accompagnano, una ricerca di risposte concrete che causano anche una certa
paura verso l’ignoto e l’inesplorato. I tre atti del racconto narrano del
viaggio di Rajas verso l’isola di Rebis, con trame musicali che non disdegnano
il piglio prog dei Marillion e la psichedelia sognante dei Pink Floyd, una
storia in cui il protagonista sarà accompagnato dal mentore Sattva e dall’amico
Tamas, personaggi ai quali chiederà aiuto per sciogliere i legami che lo
trattengono a Ys (e qui la mente corre al mitico disco del 1972 del Balletto di
Bronzo). Oltre a tali riferimenti Zacchia ha instillato nel disco tratti tipici
di band seminali come i Mogwai e i Caspian di Waking season, andando ad utilizzare macchine analogiche e
microfoni ambientali per donare ampio respiro alle composizioni (espediente
curioso e interessante). Il platter è quindi un susseguirsi di elementi
emozionali che mirano a descrivere i pensieri di Rajas, con lievi spunti
elettronici che completano un quadro in cui progressive e post rock ambientale
vanno a braccetto. Il viaggio come sinonimo di scoperta (in questo sono
comunque esemplificativi i testi di Lorenzo Polonio recitati da Roberto
Bonfantini, Lodovico Zago e Gioele Barone, tutti impegnati in attività
teatrali), come momento in cui trovare sé stessi e porsi quesiti, il tutto con
una musicalità che riesce a sottolineare ad hoc i vari momenti del percorso. I
ragazzi sono riusciti a sviluppare con cura idee già mature, che a volte si
perdono un po’ perché soffocate dall’aspetto narrativo, sovente preponderante,
ma i concetti espressi sono sicuramente avvincenti e mettono in mostra qualità
che possono essere sviluppate per alimentare un tragitto versatile e proficuo.
(Luigi Cattaneo)
Zain (Video)
Nessun commento:
Posta un commento