sabato 1 luglio 2017

DISEQUAZIONE, Progressiva Desolazione Urbana (2016)


I Disequazione affondano le loro radici progressive nei primi anni ’80, momento storico del new prog in cui iniziavano ad affiorare act come Twelfth Night e Marillion. Geograficamente ci troviamo a Trieste, terra di confine che non ha molto partecipato alla costruzione della storica scena prog italica (possiamo citare il cantautore Gianni D’Eliso con Il mare del 1976 e i Revolver, anche se questi ultimi erano parecchio più vicini alla new wave, mentre in tempi più recenti sono emersi i bravi Proteo). Qui avviene l’incontro tra Giorgio Radi (basso) e Vinicio Marcelli (chitarra), musicisti affascinati dal progressive britannico e da tutto ciò che aveva riguardato quel tipo di suono nel decennio precedente, prima del rapido decadimento del movimento. L’arrivo di Dario Degrassi (tastiere) risulta importante per i primi passaggi live, momenti che cementificano il rapporto con gli appassionati del genere, che non aspettavano altro che un rinascimento di certe sonorità. Bisogna però attendere il 2016 per l’esordio ufficiale del gruppo (con i nuovi Fiodor Cicogna alla batteria e Luca Sparagna al canto), Progressiva Desolazione Urbana, album in cui i triestini scelgono di mantenere le stesse atmosfere degli esordi, sia per le timbriche che nella scelta della strumentazione. Cinque brani classici, tra cui una lunga e sontuosa suite strumentale, che rimandano inevitabilmente a band immortali come Le Orme e Banco del Mutuo Soccorso, con l’iniziale Inutile bel biglietto da visita per aprire il platter. Sulla stessa falsariga Il vaso di Pandora, con i consueti tempi dispari e le tastiere di Degrassi ottimo collante dell’interplay del quintetto. Più leggera ma comunque riuscita È giorno ormai (unica intorno ai 4 minuti), prima di Nel giardino del piccolo Gik, che conferma una certa cura per l’aspetto melodico e per l’arrangiamento. La chiusura è affidata alla già citata title track divisa in tre parti, ed è il momento più riuscito e a tratti esaltante del lavoro, vera sintesi di una band deliziosamente vintage e imbevuta di progressive, con Radi (bravo anche nella composizione) e Cicogna vero motore ritmico di una ventina di minuti scarsi in cui il crescendo, anche emotivo, è palpabile. Bravi i Disequazione, che dopo oltre trent’anni ancora propongono il loro prog rock con la giusta e immutata passione di sempre. (Luigi Cattaneo)
 
Teaser Album
 

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