Attivi sulla scena
heavy rock da vent’anni, i The Danger (ex Danger Zone Band) si
contraddistinguono per testi in cui si coglie perfettamente lo spirito che li
anima (il metal, la strada, gli amici, il gentil sesso), brani immediati e
molto melodici e un’attitudine r’n’r inattaccabile che mi ha conquistato sin da
subito. Marco Spinelli (storica voce dei Vanexa), Denis Bedetti (chitarra
solista), Giorgio Crociati (chitarra ritmica), Nicola Sbrighi (basso) e Stefano
Vasini (batteria) travolgono con la loro passione anche nel nuovo The Danger, disco doppio (gli stessi
pezzi sono presenti in italiano e in inglese) molto accattivante. C’è da dire
che l’album è sicuramente gradevole e non è semplice per me scegliere la
versione preferita in quanto alcuni momenti sono meglio riusciti nella lingua
madre, altri in inglese, scelta forse dovuta anche alla volontà di distanziarsi
dalle tematiche del precedente Torno al
porno. E così le prime due tracce, The
Danger e Metallari/Metalheads,
sono una lode al rock, all’heavy e alla loro attitudine di vita, un genere che
Spinelli e soci non solo suonano ma vivono da decenni. L’assalto rock dei primi
minuti si stempera nella seguente Scemo/Stupid,
piacevole ma che non mi ha colpito particolarmente, mentre di grande impatto,
anche testuale, è Il Libeccio (il mio
bar)/The Bar, racconto di un luogo di ritrovo e della sua chiusura,
emozioni e sensazioni che tanti di noi hanno vissuto sulla loro pelle. Muta R’n’R, tra i brani più ispirati del
disco, è un momento nostalgico in cui Spinelli narra in maniera autobiografica
profondi squarci della sua vita consacrata alla musica. Carica di buone
vibrazioni è L’amore no/Through with love
ma anche Bla Bla Bla, che critica le
generazioni più giovani in maniera sincera e penetrante, due buone composizioni
prima della grandeur ironica di Alpornonsicomanda/The
porn wants what the porn wants che per un attimo torna alle tematiche care
al recente passato del quintetto. La fuga verso la California è la cornice ideale per sbronzarsi ancora e tirare fuori
del massiccio heavy rock e, perché no, avviarsi alla conclusione dando il Cattivo esempio/Bad example, come la
miglior tradizione stradaiola esige! Il finale strumentale di Adrenalina/Adrenaline è da ascoltare ad
alto volume, per sentire che i The Danger, pur non prendendosi troppo sul
serio, non sono di certo gli ultimi arrivati e lo confermano con un
graditissimo come back. (Luigi Cattaneo)
The Danger (Official Video)
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