domenica 18 marzo 2018

ENRICO SARZI, Drive Through (2017)


Drive through è il debut album di Enrico Sarzi, ex frontman degli hard rockers Midnite Sun (con all’attivo collaborazioni anche con Moonstone Project e Shining Line) e mette in luce le svariate influenze del cantante, che passano dal rock britannico dei ’70 all’hard rock ottantiano e giungono sino al Seattle sound dei Pearl Jam. L’approccio alla materia è piuttosto melodico e tutti i brani risultano parecchio godibili e immediati, un easy hard rock tra Bad Company, Alice in Chains e Adele ma con uno sguardo all’Aor anni ’80, un crossover di idee sottolineato con enfasi proprio dalle dichiarazioni dell’autore per descrivere questo esordio. Drive through è un album che nasce da lontano, da quella separazione con i Midnite Sun (due platter all’attivo) di cui hanno fatto parte i qui presenti Cristiano Vicini (chitarra), Alessandro Mori (batterista già con Viana, Axe e Ted Poley) e Marco Nicoli (bassista per Tragodia, Nightglow e The unripes). La line up è completata dal tastierista Marco Micolo e dalle importanti partecipazioni di Stefano Avanzi (sax), Alberto Valli (pianoforte) e Luciana Buttazzo (voce), che donano ulteriore colore ad un disco ispirato e molto gradevole. Sarzi è un vocalist passionale ed espressivo, capace di passare con disinvoltura da brani tirati ad altri vicini al cantautorato made in USA, mondo geografico-musicale vero punto di riferimento dell’artista. Il disco è molto fluido, si lascia ascoltare dall’inizio alla fine senza presentare particolari cali, segno della grande dimestichezza di Enrico con questo tipo di suono e di un songwriting sempre brillante. Shameless è l’inizio hard rock perfetto per aprire un album di questo tipo ma lascia subito spazio alle note agrodolci di Afraid to be myself. Si sposta verso il grunge Nothing to live for ma riesce comunque a mantenersi su buoni livelli di intensità, ripetuta nelle spesse trame di S.O.S. to God e soprattutto in Strange freedom, dove il solo di Avanzi finisce davvero per fare la differenza e donare al pezzo quel quid in più, una scelta ottima che potrebbe essere presa maggiormente in considerazione per il futuro. The repentant torna a vibrare di pulsioni grunge, Inferno è un omaggio ai Midnite Sun, mentre Let me go è un rock appassionato buono per tutte le stagioni. Anche la title track mostra tutta la consapevolezza e l’esperienza del quintetto, prima dell’hard classico di Sex perfume e del finale in lingua madre di Cielo, in cui Valli e la Buttazzo sono protagonisti di un brano capace di chiudere in maniera delicata un’opera prima sicuramente riuscita. (Luigi Cattaneo)
 
Official Album Teaser
 

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