lunedì 11 giugno 2018

DSEASE, Rotten Dreams (2017)


Nati come tribute band dei Rammstein (si chiamavano Kardiod), i Dsease (Alberto Niccoli alla voce e al basso, Fabio Balducci alla chitarra, Massimiliano Pretolesi ai synth e Gabriele Lasi alla batteria) propongono una gradevole combinazione di elementi differenti tra loro, tra cui grunge, elettrodark ed heavy metal. L’esordio Rotten dreams si dipana lungo otto tracce caratterizzate da riff distorti, ritmiche compatte e l’uso sinistro dei synth, elementi che fanno emergere il loro amore per il grunge di Seattle ma anche per l’industrial, allontanandosi dal terreno consolatorio delle cover, anche per lo stile impresso al progetto. La breve durata del platter (poco più di trenta minuti) fa pensare più ad un ep che ad un vero full ma ho apprezzato la scelta di non inserire filler nel disco, che risulta sempre fresco e immediato. Selfist darky tender è l’inizio esemplificativo del nuovo percorso dei riminesi, cupo ma nello stesso tempo piuttosto catchy, così come la seguente Baby believes, che unisce decadenza e aggressività rock. Ottimo l’utilizzo dell’elettronica su With no relief, che mantiene alta la tensione sin qui maturata, mentre di grande presa è Freak (out of my head), tra i brani migliori del lavoro. Se Updated partner è forse il momento meno interessante, la successiva Smile over you torna sui precedenti binari per qualità e groove. Il finale è riservato alla oscura Wicked sun e al grunge di No one will hurt you, a suggello di un album segnato dalla forza delle idee e dalla capacità del quartetto di metterle in atto. (Luigi Cattaneo)
 
Album Teaser
 

Nessun commento:

Posta un commento