Nati nel 2013, i Lorø
sono un trio math noise con inserti elettronici e parti heavy, un crossover tra
generi che gli ha permesso di esordire con un lavoro omonimo nel 2015 e di
suonare con act come Ornaments, Fuzz Orchestra e Satan is my brother. Hidden twin è la nuova opera dei veneti
(Riccardo Zulato alla chitarra e alla voce, Mattia Bonafini ai synth e
Alessandro Bonini alla batteria), un concentrato di ferocia brutalità a cui la
band ha abbinato dosi industrial che appesantiscono il suono e lo rendono
ancora più greve e plumbeo. Sette brani violenti, dai contorni sludge e persino
black metal, soprattutto nella voce di Zulato, maligna e carica di effetti,
tenuta volutamente coperta dalla furia degli strumenti ma capace comunque di
emergere dagli abissi. Certe destrutturazioni sonore mostrano un ensemble che
non ha avuto paura di spostare il tiro, puntando molto sull’impatto ma anche su
ambientazioni decisamente sinistre, allargando gli orizzonti già emersi nel
debut. L’iniziale Low raw unisce metal
e industrial con una violenza spaventosa ma non è da meno Choke, tra i brani più pesanti dell’album, complice anche la prova
straniante di Zurlato. Emergono con preponderanza i synth spettrali in Last gone, mentre è decisamente sludgy e
carica di elettricità la veemente Deaf’s
hymn. La doppietta strumentale di Point
& Comma e la title track sono forse l’apice del disco, con Bonafini
grande protagonista e parti acustiche sorprendenti ma calibrate, un incrocio
tra una soundtrack gobliniana e la furia di Servant e Grime. Chiude Inerxia, drive me as only you can do,
che unisce atmosfera e aggressività in un turbinio di emozioni e cruda malvagità,
due aspetti che la band ha elaborato in maniera fluida e viscerale. (Luigi
Cattaneo)
Hidden Twin (Full album)
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