sabato 2 giugno 2018

LORØ, Hidden Twin (2017)


Nati nel 2013, i Lorø sono un trio math noise con inserti elettronici e parti heavy, un crossover tra generi che gli ha permesso di esordire con un lavoro omonimo nel 2015 e di suonare con act come Ornaments, Fuzz Orchestra e Satan is my brother. Hidden twin è la nuova opera dei veneti (Riccardo Zulato alla chitarra e alla voce, Mattia Bonafini ai synth e Alessandro Bonini alla batteria), un concentrato di ferocia brutalità a cui la band ha abbinato dosi industrial che appesantiscono il suono e lo rendono ancora più greve e plumbeo. Sette brani violenti, dai contorni sludge e persino black metal, soprattutto nella voce di Zulato, maligna e carica di effetti, tenuta volutamente coperta dalla furia degli strumenti ma capace comunque di emergere dagli abissi. Certe destrutturazioni sonore mostrano un ensemble che non ha avuto paura di spostare il tiro, puntando molto sull’impatto ma anche su ambientazioni decisamente sinistre, allargando gli orizzonti già emersi nel debut. L’iniziale Low raw unisce metal e industrial con una violenza spaventosa ma non è da meno Choke, tra i brani più pesanti dell’album, complice anche la prova straniante di Zurlato. Emergono con preponderanza i synth spettrali in Last gone, mentre è decisamente sludgy e carica di elettricità la veemente Deaf’s hymn. La doppietta strumentale di Point & Comma e la title track sono forse l’apice del disco, con Bonafini grande protagonista e parti acustiche sorprendenti ma calibrate, un incrocio tra una soundtrack gobliniana e la furia di Servant e Grime. Chiude Inerxia, drive me as only you can do, che unisce atmosfera e aggressività in un turbinio di emozioni e cruda malvagità, due aspetti che la band ha elaborato in maniera fluida e viscerale. (Luigi Cattaneo)
 
Hidden Twin (Full album)
 

Nessun commento:

Posta un commento