Un monicker cosi
particolare, Sintesi del viaggio di Es, mi aveva fatto pensare ad un ensemble
sinfonico, vintage, settantiano in tutto e per tutto. È così solo in parte,
perché i bolognesi (Nicola Alberghini alla batteria, Marco Giovannini alla
voce, Eleonora Montenegro al flauto e al tin whistle, Sauro Musi alla chitarra,
Maurizio Pezzoli alle tastiere e Valerio Roda al basso) si riallacciano al
discorso prog dei Sithonia (indispensabili per il genere alla fine degli ’80
inizio ’90 Lungo il sentiero di pietra e
Spettacolo annullato, entrambi editi
da Mellow Records), di cui ritroviamo qui tre membri e quello folk cantautorale
dei Meseglise (con cui condividono la voce espressiva di Giovannini e di cui ci
siamo occupati ai tempi dell’uscita di L’assenza).
Il sole alle spalle (Lizard Records)
unisce sentori acustici, passaggi sinfonici come vuole la tradizione, cura per
l’aspetto testuale e arrangiamenti raffinati, il tutto tenendo ben a mente di
essere affabili tramite l’utilizzo di una forma canzone elegante e venata di
malinconia. Il progressive del gruppo si avvicina a quello dei New Trolls nei
passaggi più melodici e predilige un approccio diretto alla materia sin
dall’iniziale Segnali, pezzo che
chiarisce da subito qual è la direzione sonora del disco. La canzone d’autore
sposa il prog in Sabbia (tra le mani),
mentre si ricama un posto di rilievo la Montenegro in Altra idea, con il flauto che ha sempre qualcosa di magico e
lontano. Una fine ricerca sui suoni accompagna Ritornano stanotte ma è con L’altra
parte buia che abbiamo uno dei momenti migliori, quintessenza del pensiero
musicale degli emiliani, così pregna di umori e situazioni coinvolgenti.
Maggiormente rock Il patto non scritto
ma ugualmente convincente, un attimo di aggressività che vede il suo
contraltare nella delicata L’illusione,
segnata dall’interplay aggraziato tra Musi e la Montenegro. Il finale è
appannaggio della title track, bellissima suite in cinque movimenti che è estrema
sintesi del background dei musicisti, che si dipanano tra fraseggi lievi,
sferzate più dure e un crescendo narrativo da brivido, suggello di un disco che
entra lentamente sottopelle ma rivela con l’ascolto una forza comunicativa di
grande impatto e pathos. (Luigi Cattaneo)
Album Trailer
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