Nati nel gennaio 2015
grazie a Jacopo Gennaro (chitarra e voce), Manuela Condò (voce) e Lorenzo Alosi
(basso), a cui ben presto si aggiunsero Riccardo Piergiovanni (tastiere) e
Simone Pistolesi (batteria), i Phoenix Nebula pubblicano dopo tre anni di lavoro
The awakening, un concentrato di
progressive metal con decise parti death dettate dal cantato in growl di
Gennaro. I cinque pezzi dell’album rappresentano l’incontro tra le varie
influenze heavy in seno alla band, tra cui mi pare di scorgere riferimenti ai
Dream Theater ma lungo i 37 minuti del platter alcune trovate atmosferiche
lasciano pensare che anche i Goblin e la psichedelia abbiano avuto il loro
peso, senza dimenticare gli Opeth, tra i migliori esponenti di un certo
progressive death metal. L’utilizzo della doppia voce risulta congeniale al
risultato finale e mi ha ricordato in parte quanto fatto dai Misteyes sul loro Creeping time, mentre nelle parti
gotiche l’immaginario si è spinto sino al lontano Fallen beauty degli Inner Shrine, il tutto però in una decisa
ottica progressiva. Le ottime idee e le indubbie doti tecniche e compositive
sono in parte inficiate da una produzione che doveva esaltare maggiormente le
dinamiche, le finezze esecutive e la potenza insita nell’ensemble, aspetto su
cui il gruppo deve lavorare per migliorare ulteriormente un percorso iniziale
interessante e già messo a fuoco da un debut ben costruito e ricco di pregevoli
spunti. (Luigi Cattaneo)
The abyss (Video)
Nessun commento:
Posta un commento