Nati
dalle ceneri dei Thirsting For Revenge, i casertani Led By Vajra (Atena Fedele
e Mariano Esposito alle voci, Walter Orlando e Gabriele Quaranta alle chitarre,
Luca Muneretto al basso e Marco Cantiello alla batteria), alfieri di un
metalcore tecnico e dai contorni prog, esordiscono con ΨΥXH per la Sliptrick Records, un disco che riesce ad unire
la tipica brutalità del genere con chorus ficcanti e passaggi melodici ad
effetto. I campani difatti spezzano il monopolio core con stacchi ora acustici,
ora in odore di fusion, ora latineggianti, mostrando di avere il coraggio di
piazzare variazioni sul tema, in una corrente che si è cristallizzata e forse
arenata davvero in breve tempo. Il sestetto ha la capacità di sintetizzare in
poco più di trenta minuti anni di palchi e sudore, attingendo a piene mani da
quanto fatto da band come Trivium o August Burns Red, in un vortice sonoro dove
lo scontro tra la voce aggressiva di Esposito e quella pulita di Atena trova in
White dress, Inborn invaders e Chains
il trittico iniziale che funge da spinta per lanciare l’album. La qualità non
cala con The awakening, mentre Golden palace e Shards of crystal skin, pur non raggiungendo la maestria dei brani
precedenti, si assestano su buoni livelli. Oh
sorry è il colpo di coda prima del finale di Dependancy, il brano che mi ha meno coinvolto ma che non inficia un
esordio che consiglio a tutti gli amanti di Born of Osiris, Bullet for my
Valentine e As I Lay Dying. (Luigi Cattaneo)
White dress (Official Video)
Nessun commento:
Posta un commento