Secondo album per i
Rinunci a Satana?, duo composto da Damiano Casanova (chitarra, tastiera e
synth) e Marco Mazzoldi (batteria), che con Blerum
Blerum firmano un lavoro corposo e pieno di ottimi spunti. La partenza è
affidata alla roboante carica heavy di Valhalla
rising, fulminante ascesa negli inferi del rock, il cui riff diviene perno
centrale di una traccia volutamente hard, ideale per invitare l’ascoltatore a
proseguire nel viaggio ferale. Meravigliosa e con forti accenti settantiani La veneranda fabbrica del doom, un
incrocio pericoloso tra stoner, doom (per l’appunto) e progressive, che non
manca di citare i maestri Black Sabbath, ma l’intensità non cala nemmeno con le
due sezioni di Blerum, una suite che
racconta il mondo della band, diviso tra una chitarra tanto heavy quanto rock
blues nei passaggi slide, sospensioni psichedeliche e progressive italiano,
chiudendo ottimamente una prima parte davvero avvincente. La seconda si apre
con Salice mago, che propone il
dualismo tra momenti aggressivi e altri più suadenti, sempre con lo sguardo del
sommo Hendrix a vigilare, metaforico traghettatore di noi povere anime verso Niente di nuovo sul fronte occidentale?,
altro frangente che abbina prog, psichedelia acida e hard rock sabbathiano,
risultando ancora una volta credibile e, perché no, attuale. La visione vintage
del duo, difatti, non impedisce di creare trame che convincono ancora nel 2018
e l’attitudine prog di La serata del
Gourmet, con i synth di Casanova a dialogare con le ritmiche di Mazzoldi e
una voglia di suonare in piena libertà artistica sono lì a dimostrarlo. Chi sta scavando? è un gradevole brano
(inedito) di Il Babau e i Maledetti Cretini (altro interessantissimo progetto
in cui milita Damiano), prima del breve finale di Dr. Tomas Ragtime Blues, con Mazzoldi protagonista alla chitarra
acustica. Nota di merito per l’artwork ad opera di Luca Martinotti di Solomacello,
che completa un disco affascinante e suggestivo. (Luigi Cattaneo)
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