mercoledì 31 ottobre 2018

ARCA PROGJET, Arca Progjet (2018)


Debutto assoluto per i piemontesi Arca Progjet, nati da un’idea di Alex Jorio (batteria e tastiere, membro degli Elektradrive) e Greg Verdun (basso, chitarra, tastiere), si completano con l’ingresso in formazione di Sergio Toya (voce), Carlo Maccaferri (chitarre) e Filippo Dagasso (tastiere). Il disco, uscito sotto l’egida della Jolly Roger Records, è un melting pot di prog, hard e A.O.R., una sintesi del percorso partito nei lontani anni ’80, quando gli Elektradrive pubblicavano album importantissimi per la scena rock italiana, con uno sguardo al progressive storico e ad alcuni album della P.F.M., in particolare Serendipity del 2000, con il quale condivide alcune scelte stilistiche. Le parole di Alex spiegano il senso di questo suo personale ritorno … Dopo anni bellissimi di musica condivisa insieme a Greg è giunto il momento di regalarci questo album. Il nostro percorso musicale è molto simile ed è sempre stato guidato dalla volontà e dalla presunzione giovanile di realizzare la nostra musica, sin dagli esordi ai tempi del liceo. Un paio di brani contenuti sono frutto di quegli anni e grazie al riascolto delle vecchie cassette abbiamo avuto modo di ricostruirli riarrangiandoli, senza però alterare il sapore compositivo originale. Risalgono al 1993 le mie prime idee sul logo e sul nome ARCA che mi tormentava e la convinzione che, prima o poi, l’avrei utilizzato. Come l’Arca di Noè capace di traghettare uomini e specie animali alla ricerca di un approdo dove ricominciare, la nostra Arcanave ricerca un nuovo pianeta solcando gli spazi con il suo cargo di musica. Ed infatti il brano Arca è stato il propulsore per tutto il progjetto. E’ stato facile coinvolgere Greg a contribuire con le sue composizioni, posso dire che era fisiologicamente pronto come del resto anche io! Il lavoro risulta sin da subito piuttosto interessante, con l’opener Arca (dedicata alla memoria di John Wetton) ancor più luminosa grazie all’intervento di Arturo Vitale degli Arti & Mestieri al sax soprano, ma la resa melodica e molto fruibile di questo esordio pervade gran parte delle tracce e momenti come Metà Morfosi, Delta Randevouz o Requiend, sono lì a dimostrarlo. Il progressive lo si riscontra soprattutto nell’ottima Sulla verticale e nella strumentale Un.Inverso, in cui appare anche la magica chitarra di Gigi Venegoni. Da segnalare infine gli interventi di Matteo Morelli al flauto nella buonissima Battito d’ali e di Mauro Pagani al violino nella gradevole Cielo Nero, importante contorno di un esordio piacevole e dal discreto bilanciamento tra le varie influenze che animano il progetto. (Luigi Cattaneo)
Arca (Official Video)
   

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