venerdì 15 marzo 2019

REESE ALEXANDER, The digression theory (2018)

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Reese Alexander è un solo project di stanza a New York, una one man band che con passione e determinazione ha creato un doppio totalmente autoprodotto, recorder in my room, ci tiene a precisare, e fa quasi tenerezza a pensarlo architettarsi in questo complesso groviglio che è The digression theory, un concept in due parti ispirato al progressive metal dei Dream Theater, dei Deer Hunter e e degli Haken, nuovi profeti di un genere che riesce ancora dopo anni a catturare giovani fan.


Entrambe le parti sono molto enfatiche, cariche di pathos drammatico, caratteristica permanente di un lavoro molto strutturato (basti pensare ai 21 minuti di Hammer and nail con Liam McLaughlin alla chitarra o i quasi 15 di Human, che vede invece la partecipazione dell’ottimo Kilian Duarte al basso). Le idee espresse sono tante, a volte pure troppe, con Reese che mostra doti di scrittura evidenti, alle quali va abbinato un maggiore riguardo in sede di arrangiamento, elemento che può far fare il salto di qualità ad un prodotto che ha solo bisogno di essere meglio rifinito (uno studio e magari un produttore potrebbero cogliere al meglio le istanze del progetto). Difatti pezzi come Line o The digression theory hanno elementi al loro interno che meritano attenzione, un punto di partenza importante che va alimentato con perseveranza e cura dal bravo Reese. L'intero lavoro è ascoltabile e comprabile visitando la pagina https://reesealexander.bandcamp.com/ (Luigi Cattaneo)

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