I Wyatt Earp (Matteo Finato alla chitarra, Leonardo Baltieri alla voce, Flavio Martini alle tastiere, Fabio Pasquali al basso e Silvio Bissa alla batteria) nascono nel 2013, innamorati di quel suono hard rock che caratterizzava i settanta di gruppi storici come Deep Purple, Uriah Heep, Black Sabbath, Rainbow e Led Zeppelin. L’omonimo album d’esordio qui presente parte subito forte con Dead end road, tra riff di chitarra e tastiere vintage, così come sulla stessa falsariga si muove Ashes, che inizia con più atmosfera ma ben presto diventa un trascinante brano di puro hard rock. Live on mette in mostra tutto il talento del quintetto, con una sezione ritmica efficace e solida, che permette a Martini e Finato di divertirsi, e non poco. With hindsight vive sul dualismo tra parti più soffuse e altre decisamente heavy, fino a dipanarsi in un eccelsa sezione strumentale davvero coinvolgente. Bravo anche Baltieri, che si erge a protagonista di una bella prestazione (convincente per tutto il disco a dire il vero). Back from afterworld è uno scatenato omaggio a quella stagione irripetibile, mentre la conclusiva e lunga Gran Torino è forse la traccia migliore dell’album, sintesi dell’approccio dei veronesi alla musica e grandeur finale a base di hard epico e fughe strumentali libere da qualsiasi voglia costrizione. Spigliatezza, entusiasmo, sano rock anni ’70, se siete alla ricerca di tutto questo, nessun dubbio, i Wyatt Earp sono quello che state cercando. (Luigi Cattaneo)
Gran Torino (Video)
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