lunedì 13 maggio 2019

FIST OF RAGE, Black Water (2018)


Risultati immagini per recensione fist of rage black water
Ci sono voluti otto anni per ritrovare i Fist of Rage, autori nel 2010 di Iterations to reality, disco pregno di hard & heavy settantiano, quello di Uriah Heep, Deep Purple e Whitesnake, nomi tutelari anche per questa seconda ottima prova. Black Water arriva dopo esperienze live di spalla a Eric Martin, Kee Marcello, L.A. Guns e Ian Paice e l’acquisizione in formazione di Alfredo Macuz alla batteria, completata da Piero Pattay (autore di tutti i brani) alla voce, Marco Onofri e Davide Alessandrini alle chitarre, Stefano Alessandrini alle tastiere e Saverio Gaglianese al basso. L’inizio è affidato sapientemente a Just for a while e subito si capisce che la band è rimasta ancorata a quella splendida classicità che così bene maneggia, fregandosene di mode passeggere o incursioni in territori altrui. Il background va rispettato e allora New beginning prosegue sulla scia precedente, mostrando come si possa guardare al passato calandosi perfettamente nella realtà attuale (basti l'esempio dei Black Country Communion). Sarà perché c’è sempre bisogno di certi suoni, in un’epoca martoriata da reality ingombranti e rapper che faticano a parlare un italiano comprensibile, ma ascoltare Between Love & Hate e la seguente title track è davvero un piacere per le orecchie. La capacità di saper scrivere brani immediati ma per nulla semplici è la costante di un disco che merita di essere conosciuto e apprezzato dai fan di queste sonorità, conferma della bontà del catalogo dell’Andromeda Relix, che riesce a spaziare tra generi sempre con grande gusto e qualità. (Luigi Cattaneo)

New beginning (Video)






Nessun commento:

Posta un commento