mercoledì 22 maggio 2019

MASSIMO CANFORA, Create your own show (2018)


Davvero un bel lavoro questo Create your own show di Massimo Canfora, chitarrista dalle grandi doti e dalla spiccata sensibilità, molto attento a cesellare un disco dove ogni nota sembra pensata per incastrarsi in un ingranaggio che non vede nulla fuori posto. Sarà anche perché il romano predilige un approccio cooperativo, che sottintende il non voler essere predominante, a favore di brani compatti, dove i tanti ospiti chiamati in causa danno il proprio contributo per la riuscita di un’opera che diviene corale. Quasi interamente strumentale, questo esordio è un distillato di progressive, rock e hard (con riferimenti al maestro Steve Vai), elementi che contraddistinguono brani come Crysis o Fake Papyrus, dove giocano un ruolo importante le tastiere di Francesco Finori. Davvero tanti i musicisti impegnati nell’album (impossibile citarli tutti), tra cui Marco Palazzi dei Sailing to Nowhere in Cr7 e la prima parte di Screamers (in cui vi è anche il bravissimo David Folchitto, batterista conosciuto per i suoi trascorsi con Stormlord, Prophilax e Fleshgod Apocalypse) o ancora Gianluca Catalani nella conclusiva Pay the ticket, batterista che abbiamo apprezzato nell’ultima fatica del Rovescio della Medaglia, Tribal domestic. Pur essendo un disco dove la chitarra è protagonista, Canfora sceglie saggiamente di non appesantire il sound con sfoggio di tecnica fine a sé stessa e mostra come si possa applicare con buonsenso il gusto per la scrittura con partiture elaborate ma che sappiano coinvolgere (Sun in the box, Transmission). Massimo difatti non è solo un ottimo musicista ma anche un compositore attento e tutto questo si sente in un disco che suggella un percorso artistico e di vita. (Luigi Cattaneo)

Transmission (Video)



Nessun commento:

Posta un commento