Un vero peccato che un
lavoro come Arrivederci sogni sia
passato del tutto inosservato (o quasi) all’interno della scena progressiva
italiana ed è una sensazione ancora più straniante vista la presenza di
personaggi come Andrea Lotti (pianoforte, tastiere, chitarra, mandolino e
fisarmonica ex La Coscienza di Zeno), Francesco Ciapica (voce di Il Tempio
delle Clessidre e autore di una prova magistrale), Paolo Tixi (bravissimo batterista
di Il Tempio delle Clessidre e della band di Fabio Zuffanti) e Gabriele Guido
Colombi (bassista sempre troppo poco nominato di La Coscienza di Zeno). Una
sorta di mash-up tra due interessantissime realtà del prog nostrano degli
ultimi anni, con Lotti capitano e leader maximo del progetto (autore di testi e
musiche), coadiuvato non solo dai notevoli musicisti citati ma anche da alcuni
strumentisti del Conservatorio di Cuneo, che hanno reso possibile un sontuoso
lavoro in fase di arrangiamento, addobbando di classicità un album davvero di
spessore. Andrea dimostra di essere uno scrittore di talento e le citazioni al
progressive settantiano modellano i tratti di un disco molto raffinato, in cui
i bozzetti strumentali sono accostabili in parte anche alla musica da camera.
Ne è un esempio Dove Dio dipinge le
nuvole, delicata e suggestiva, introduzione a Nero, grigio e tu, brano che ha qualcosa di fatato, sognante, lungo
nove minuti di un’intensità rara. La breve Equilibrio
anticipa Sulla via del ritorno,
che conquista col suo mood tipicamente progressivo, fatto di sintetizzatori e
ritmiche dispari. La riconquista della
posizione eretta cita il Bando del Mutuo Soccorso con classe e maturità,
prima di Quiete e soprattutto Fra le dita, altro meraviglioso momento
d’insieme in cui rock progressivo e classica vanno a braccetto, consacrando Arrivederci sogni come uno degli episodi
più emozionali dell’ultimo periodo. (Luigi Cattaneo)
Fra le dita (Video)
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