Ogni uscita di Dewa
Budjana rappresenta una piccola sorpresa per gli appassionati che lo seguono da
anni, soprattutto per le variabili di un suono che si evolve in base alla line
up scelta, che muta album dopo album. Ovviamente parliamo sempre di fusion
progressiva, qui “rivisitata” dalle mani d’oro di Jordan Rudess (tastiere) e
Marco Minnemann (batteria) dei Dream Theater, da Mohini Dey al basso (Steve
Vai, Guthrie Govan), da John Frusciante (Red Hot Chili Peppers) alla voce in Crowded (in cui suona anche la chitarra)
e Zone, oltre che dal grande Mike
Stern (chitarra in ILW) e Soimah
Pancawati (voce in Hyang Giri). Il
chitarrista indonesiano con Mahandini sforna un nuovo grande capitolo della sua
produzione, imbevuto di grandi melodie, parti mistiche, musica tradizionale e
rock progressivo, un trademark che ha permesso a Budjana di avere una fanbase
solida e internazionale. Dewa rinnova la sua capacità di muoversi dentro un
sound capace di guardare al contemporaneo senza dimenticare le lezioni del
passato, un jazz rock che non ha paura di contaminarsi in un crossover tra
elementi differenti ma che finiscono per amalgamarsi nella poetica suggestiva
del compositore. Anche in questo caso l’aver scelto con cura gli interpreti a
cui affidare le parti ha portato ad un risultato molto buono, ennesima conferma
del grande lavoro portato avanti negli anni da Budjana. (Luigi Cattaneo)
Queen Kanya (Video)
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