lunedì 19 agosto 2019

DEWA BUDJANA, Mahandini (2019)

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Ogni uscita di Dewa Budjana rappresenta una piccola sorpresa per gli appassionati che lo seguono da anni, soprattutto per le variabili di un suono che si evolve in base alla line up scelta, che muta album dopo album. Ovviamente parliamo sempre di fusion progressiva, qui “rivisitata” dalle mani d’oro di Jordan Rudess (tastiere) e Marco Minnemann (batteria) dei Dream Theater, da Mohini Dey al basso (Steve Vai, Guthrie Govan), da John Frusciante (Red Hot Chili Peppers) alla voce in Crowded (in cui suona anche la chitarra) e Zone, oltre che dal grande Mike Stern (chitarra in ILW) e Soimah Pancawati (voce in Hyang Giri). Il chitarrista indonesiano con Mahandini  sforna un nuovo grande capitolo della sua produzione, imbevuto di grandi melodie, parti mistiche, musica tradizionale e rock progressivo, un trademark che ha permesso a Budjana di avere una fanbase solida e internazionale. Dewa rinnova la sua capacità di muoversi dentro un sound capace di guardare al contemporaneo senza dimenticare le lezioni del passato, un jazz rock che non ha paura di contaminarsi in un crossover tra elementi differenti ma che finiscono per amalgamarsi nella poetica suggestiva del compositore. Anche in questo caso l’aver scelto con cura gli interpreti a cui affidare le parti ha portato ad un risultato molto buono, ennesima conferma del grande lavoro portato avanti negli anni da Budjana. (Luigi Cattaneo)

Queen Kanya (Video)



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