venerdì 16 agosto 2019

LA STAZIONE DELLE FREQUENZE, Physis (2019)


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Pubblicato ad inizio anno, Physis è il debutto dei La Stazione delle Frequenze, band di Benevento formata da Alberto Cervone (voce), Angelantonio Donisi (chitarra), Pierfrancesco Corbo (chitarra), Andrea Tretola (tastiere), Luca Iorio (basso) e Andrea Passaro (batteria e clarinetto). A Siria è l’inizio esemplificativo del modo di scrivere della band, dove denuncia sociale e prog metal vanno a braccetto con grande coesione, prima di Ombre sul mare (in cui troviamo Marco Ialeggio al violino), che in realtà fa ancora meglio, continuando a citare i Dream Theater nei bei fraseggi tra tastiere e chitarre, con il cantato in italiano che finisce per porre i campani vicino a gruppi attuali come VIII Strada, Afasia ed Elisir D’Ambrosia. Racconto ha invece una gradevolissima vena folk, una sognante storia d’amore lontana nel tempo narrata con cura dal sestetto e che mi ha ricordato qualcosa dei Faveravola. Il sentiero del vento è l’ottima suite divisa in due parti e sette atti, in cui ovviamente la dote progressiva si accentua ancora di più, tra passaggi cantautorali, momenti alla P.F.M. (complice anche il flauto di Marcella Zullo) e aggressioni hard prog come i conterranei La Bottega del Tempo a Vapore. La conclusiva Nuovi orizzonti, pur risultando piacevole, è il brano meno coinvolgente ma non inficia un risultato davvero pregevole. (Luigi Cattaneo)

Racconto (Video)



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