I Leda sono un
quartetto formato da Serena Abrami (voce, synth e chitarra acustica), Enrico
Vitali (chitarra elettrica, e-bow e voce), Mirko Fermani (basso) e Fabrizio
Baioni (batteria), con la comune passione per l’alternative rock, la new wave e
il cantautorato. Memorie dal futuro nasce
proprio da questo background e ciò si evince sin dall’iniziale Ho continuato, ottimo esempio della
poetica del gruppo. Le trame di Distanze prima
e Pulviscolo poi appaiono venate di
grunge, una tendenza che non dispiace affatto e che si sposa bene con le
tematiche affrontate dalla band. Leggermente più immediata è Nuovi simboli, che però non perde
affatto in carica e denuncia sociale, mentre Nembutal mostra anche qualche bella reminiscenza post. Tu esisti continua la ricerca di un fil
rouge tra cantautorato colto e pulsioni rock, Assedio mostra invece la parte dura dei Leda e una certa carica
live. La bravura della band sta anche in questa alternanza tra momenti
aggressivi e altri decisamente pacati, come in Deriva, in cui fa la sua comparsa il violoncello di Giuseppe
Franchellucci. La nostalgia si impadronisce di Icaro, mentre Solchi, con
il suo incedere battagliero è l’anticamera del piccolo capolavoro narrativo Il sentiero, malinconica traccia cantata
dalla Abrami in coppia con Marino Severini dei Gang e abbellita dalle note di
Franchellucci, oltre che da un testo veramente commovente. I Leda con questo
album firmano un lavoro solido e raffinato, confermando come l’underground
italiano sia vivo e vegeto e sappia produrre band di assoluto talento. (Luigi Cattaneo)
Ho continuato (Official Video)
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