lunedì 25 novembre 2019

OVERKIND, Acheron (2019)


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Nati dallo scioglimento dei Fatal Destiny (parlammo del valido Palindromia proprio da queste pagine), gli Overkind (Andrea Zamboni alla voce e al piano, Riccardo Castelletti alla chitarra, Filippo Zamboni al basso e Nicolò Fracca alla batteria) portano avanti un discorso che poggia su solide basi prog metal (Dream Theater) ma contaminato dall’alternative (Alter Bridge, Hoobastank, Audioslave). La voglia di non avere dunque particolari vincoli stilistici dipinge Acheron, un lavoro creativo e che si ispira alla Divina Commedia, un concept forse abusato (basti pensare alla trilogia dantesca dei Metamorfosi, allo storico The divine comedy dei Black Jester o al più recente omaggio all’opera di Alighieri degli Starbynary) ma che i veronesi hanno attualizzato con consapevolezza. Il crossover proposto risulta coeso oltre le più rosee aspettative, una riuscita miscela sostenuta non solo dalle evidenti doti tecniche del quartetto ma anche dalla capacità di scrivere pezzi che si imprimono grazie a spunti melodici di rilievo. Il metal prog di Anger fades, le delicatezze di Hollow man’s secret, il grandeur di My violent side, sono solo alcuni esempi della tanta carne al fuoco posta dai veneti, bravissimi nell’oscillare con naturalezza tra spinte progressive e umori del rock made in USA. (Luigi Cattaneo)

Flames (Video)



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