Non nuovo nell’ambiente
underground, Riccardo Andreini è un cantautore e produttore toscano che vanta
esperienze musicali sia come membro di band (con gli Zonaeden ha inciso due
album), sia come solista (l’omonimo è del 2013). Con i Bramasole (Matteo
Zingoni alla batteria, Lorenzo Favuzza al basso e Fabio Regoli alla chitarra e
ai synth) Riccardo (voce e chitarra) arriva ora al secondo disco, Come polvere, pubblicato nel 2018 dalla
Red Cat Records e intriso di rock, grunge e cantautorato, passioni che da
sempre accompagnano il percorso artistico di Andreini. L’iniziale Scorgendo l’equilibrio è perfetta come
apertura, con il suo appeal radiofonico che si fonde con vibranti spinte rock,
bissata dalla title track, che non disdegna incursioni più marcate nel
cantautorato. Puro e vitale rock in Un
soffio d’aria, mentre Portano vita è
una delicata riflessione sul difficile tema dell’immigrazione. Sogni sporchi torna a battere le strade
del rock made in Italy, Primavera ricorda
il sound della Seattle grunge novantiana, prima della raffinata Sei, una sentita ballata, una dedica
genuina ad un amore perso. Segue un trittico maggiormente carico di
elettricità, Brucia odio, L’offerta e Mi chiedo sempre perché, brani che mostrano l’abilità di Riccardo
nel saper scrivere pezzi ammalianti ma robusti, richiamando band come Alice in
Chains, Nirvana e Puddle of Mudd ma anche le nostrane Litfiba e Negrita. La
chiusura è nuovamente cantautorale, con L’aquilone
che è l’apprezzabile finale di un lavoro brillante ed estremamente
gradevole. (Luigi Cattaneo)
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