Gli Ozric Tentacles
sono sempre stati una band difficilmente inquadrabile in un genere solo, viste
le tante influenze che hanno contraddistinto il gruppo nel corso della
lunghissima carriera iniziata nel lontano 1984. Quasi 30 anni di space rock,
psichedelia, progressive, escursioni strumentali, dove anche l’elettronica gioca
un ruolo di primo piano, con le barriere che si infrangono perché troppa è la
voglia di abbattere inutili steccati. Equilibrio che richiama tanto ai Gong
quanto agli Hawkwind e ai Magma, un universo sonoro che ritroviamo anche in Paper Monkeys, album del 2011 inconfondibilmente Ozric Tentacles.
Difatti, e questo può essere positivo o negativo a seconda dei gusti, anche
questa fatica ha un suono immediatamente identificabile con quello classico
dell’ensemble, frutto di composizioni dilatate che sono il marchio di fabbrica degli
Ozric. Se è vero che ci sono momenti ben strutturati e anche appassionanti, soprattutto
dove emerge una certa vena funky, nonchè jazzata, è anche vero che ci sono brani
che non riescono a catturare l’attenzione neanche dopo svariati e attenti
ascolti. Paper Monkeys è un album di
buona fattura, che lascia intatto lo stile personalissimo che ha sempre
contraddistinto gli inglesi e rispetta i canoni a cui ci ha abituato la band,
anche se siamo a mio parere lontani dai fasti di Erpland o Strangeitude. (Luigi
Cattaneo)
Full Album (Video)
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