Secondo album per i Sonum
X, trio formato da Matteo Sampietri (batteria e voce), Andrea Bombaci (chitarra
e voce) e Marco Zerbinati (basso), che con Purifire,
uscito nel 2019, firmano un lavoro intriso di stoner, grunge e psichedelia,
sulla scia dell’esordio del 2016. La miscela di suoni dei mantovani può
risultare canonica, ma ciò non toglie che Purifire
sia un disco solido e maturo, che guarda sì a Palm Spring ma anche alla Seattle
più aggressiva, senza dimenticare le luci psichedeliche che abbagliano la
potente title track o T. Ripper X,
dinamici esempi di come i lombardi trattino la materia. La cupa Shadow rider fa da anticamera alla parte
centrale dell’opera, un trittico meraviglioso formato da Manhattan, abbellita dal sax di Giacomo Bertazzoni, S.P.E.C.T.R.U.M., suggestivo episodio
ricco di pathos e Fading flowers, caratterizzata
dai synth di Pietro Frigerio (che troviamo anche nell’intro e nell’outro). Days of wolves è un altro episodio
oscuro, mentre Psycotemple chiude un
album di idee e sostanza. (Luigi Cattaneo)
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