Hasu
No Chikuseki – Lotus Sedimentations è il nuovo lavoro di
Simona Armenise, chitarrista diplomata al conservatorio di Monopoli e docente
presso la scuola media ad indirizzo musicale di Tuturano, qui impegnata in
trio, insieme a Vito Pesole alla batteria e al grandissimo Ares Tavolazzi,
bassista degli Area (con cui aveva già inciso Oru Kami). L’album, un concept ispirato alla cultura giapponese, è
un viaggio di non facile lettura, con momenti che sembrano omaggiare la
produzione di Terry Riley e Steve Reich, con il progressive che rimane sullo
sfondo e guarda più alle produzioni targate Moonjune che a quelle di casa
nostra, a cui va aggiunta una componente jazz di raccordo tra parti libere e
svincolate da chiusure di ogni tipo. La fusione di aspetti culturali differenti
è la base di partenza per capire la musica di Simona, una creatività che cerca
di abbattere confini, scevra da condizionamenti, free nel suo giocare con i
suoni. Hi No De è la suite iniziale
divisa in tre parti, venti minuti circa che mettono in mostra le
caratteristiche guida del progetto, tra suoni sperimentali, jazz, minimalismo, ambient
ed elettronica. Kimodameshi prosegue
sulla stessa scia, seppure la parte elettronica diviene centrale nella riuscita
nel pezzo, tra i più emozionali del disco e con riferimenti al post rock. Kokoro guarda maggiormente al jazz, Kimochi de vede la Armenise sperimentare
con la sua chitarra, mentre Ame no kanè è
pura avanguardia e forse avrebbe giovato di una minore prolissità. Ottimi gli
spunti di Fushigi, stupendo il finale
di Yoru, dodici minuti riuscitissimi
in cui visioni notturne post abbracciano profusioni elettriche avant prog
vicine ai percorsi di Markus Reuter e Mark Wingfield. Disco sicuramente di difficile
assimilazione ma di innato fascino. (Luigi Cattaneo)
Hi No De (Video)
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