Album di debutto per i
Pentesilea Road, quartetto formato da Ezio Di Ieso (pianoforte e tastiere),
Alfonso Mocerino (batteria), Lorenzo Nocerino (voce) e Vito Mainolfi (chitarra
e basso), che sorprende con un esordio molto maturo e ricco di grandi
intuizioni. Diversi i momenti dove la band innesta, su un songwriting già
importante e definito, ospiti di grande prestigio come Ray Alder (Fates
Warning, Redemption), che presta la sua voce nelle brillanti Shades of the
night e Noble art, o Mark Zonder (Fates Warning, Elegacy, Warlord),
presente dietro le pelli in tre degli episodi migliori, la progressiva Memory
corners, la tiratissima Give them space (dove c’è Paul Prins alla
chitarra) e la superlativa Spectral regrowth. Nella valida Stains troviamo
invece la voce di Michele Guaitoli (Kaledon, Temperance, Vision of Atlantis),
ma anche pezzi come l’elegante The psychopathology of everyday things e Genius
loci, baciata da una cura melodica impeccabile, dove il quartetto si muove
in proprio, sono brani convincenti sotto tutti i punti di vista. Esordio sopra
la media, seppure in alcuni frangenti avrebbe giovato forse di una minor
lunghezza complessiva (l’opera si assesta intorno ai 70 minuti), ma la qualità
generale è assolutamente alta e i Pentesilea Road confermano la bontà del
panorama underground italiano. (Luigi Cattaneo)
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