martedì 1 marzo 2022

BURNTFIELD, Impermanence (2021)

 

Secondo disco per i Burntfield, band poco conosciuta da queste parti ma con le carte in regola per incuriosire chi segue il blog, forti di un approccio al prog molto legato alla forma canzone, fatto di brani raffinati, che tradiscono una natura pop curata e discretamente coinvolgente. Impermanence si apre con l’elegante Empty dream, episodio che ci cala subito nelle atmosfere predilette da Juho Myllylä (voce e chitarra), Maarten Vos (basso) e Steven Favier (batteria), trio a cui dobbiamo aggiungere Arttu Vauhkonen, presente con le sue tastiere. Più rock Back again, prima delle intense Trust in you (dove alle tastiere troviamo invece Heikki Neuvonen) e Something real (cantata con la brava Veera – Selina Lajoma), che chiudono una prima parte molto song oriented. Il tocco progressive della band scalda The light, prima dell’emozionale Thank you for everything, una bella e sentita ballad. Chiudono l’album la title track e la strumentale Everything will change, entrambe presentano elementi post non disprezzabili e rappresentano un bel finale per un lavoro davvero molto gradevole.

Empty dream (Video)


 

Nessun commento:

Posta un commento