giovedì 29 maggio 2014

KERYGMATIC PROJECT, By Sheer Chance (2013)


Giungono al terzo album i Kerygmatic Project dopo Nothing But Truth del 2011 e Greek Stars Gallery del 2012. La componente descrittiva della musica del trio (Marco Campagnolo alle tastiere, Danilo Nobili alla batteria e Samuele Tadini al basso e alla voce) è intatta, anche se in parte pare mutate l’approccio alla fase di scrittura. Difatti questo come back sembra meno orchestrale rispetto ai dischi precedenti e Campagnolo ha foderato le trame di synth, spesso in bella evidenza e ha utilizzato un numero più alto di campionamenti. Il risultato però non è freddo, anche perché il gruppo non tralascia l’utilizzo di strumenti tipici come l’hammond. La proposta è coesa, i tre appaiono uniti nelle intenzioni, frutto probabilmente di un lavoro che va avanti dal 1998. I Kerygmatic citano le loro grandi passioni, gli UK, il tocco aor degli Asia, il prog britannico sia dei ’70 che del decennio successivo (Genesis, Emerson Lake & Palmer, Yes), in uno stile ben radicato nel tempo. C’è anche dell’ammaliante pop, molto melodico e di facile presa (I’m Falling in Love with you) ma anche aspetti tecnici di rilievo piuttosto usuali del progressive come i tempi dispari o le soluzioni articolate (Living with no Regrets). Questa altalena tra momenti ampiamente orecchiabili, memori anche del periodo Genesis con Phil Collins alla voce e altri più propriamente prog, prosegue per buona parte dell’album. Così se Driving ha un chorus memorabile e radiofonico, la title track ha la forma di piccola suite divisa in due parti, The Sound collector è strumentale e di grande impatto e In this cold Winter è una traccia estremamente sognante. By Sheer chance è un racconto piacevole che potrà sicuramente interessare tutti i fan del progressive rock inglese ma anche chi non lo è per definizione sono sicuro potrebbe provare piacere nell’ascoltare le tante parti davvero molto melodiche presenti. Pop progressivo? Quasi quasi… (Luigi Cattaneo)

In This cold Winter (Video)


  

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