Abbiamo avuto modo di
parlare dei Phoenix Again in occasione di un loro live a Cusano Milanino di
qualche mese fa e questo ritorno discografico, a distanza di quattro anni dal
precedente Threefour (recuperatelo!),
si candida ad essere uno dei lavori più riusciti del 2014 in ambito prog
sinfonico. I bresciani sono forse uno dei gruppi più sottovalutati della scena
prog italiana e la loro classe esigerebbe ben altre attenzioni e un hype
sicuramente maggiore. Riconoscimenti che hanno ricevuto solo in parte sinora,
soprattutto se si pensa che il primo nucleo risale addirittura al 1981 e che il
primo dei tre album pubblicati, Alchimie,
è di 23 anni fa! I Phoenix Again si caratterizzano per un universo musicale quasi
interamente strumentale complesso ma mai criptico, pieno di tensione ed
emotività che non può non catturare quanti amano Genesis, Yes, Gentle Giant e
Premiata Forneria Marconi. Difficile non decantare le loro lodi dopo aver
ascoltato il nuovo Look Out, album
pieno di idee sempre ben sviluppate e meticolosamente elaborate. Se Threefour già aveva mostrato le capacità
della band, questo come back è un ulteriore balzo verso la piena consacrazione
ed è sicuramente il disco più maturo sinora realizzato. Dopo la scomparsa di
Claudio Rolandi (uno dei fondatori del gruppo) avvenuta nel 2007, i membri
restanti (tra cui anche dei fratelli) hanno dovuto decidere come proseguire
l’avventura. E se è vero che Threefour recuperava
brani con parti di chitarra registrate proprio da Claudio, è anche vero che
questo Look Out rappresenta un nuovo
inizio, senza dimenticare ciò che è stato (e difatti la voce di Claudio è
presente in Invisible Shame). Tutto
l’album è curatissimo da ogni punto di vista, con arrangiamenti sempre ad hoc e
una freschezza compositiva invidiabile, con lunghe jam strumentali di
straordinaria bellezza (Adso da Melk su
tutte). I Phoenix Again sono musicisti sopra la media e pezzi trascinanti come
la title track o l’accoppiata Summer/Winter sono lì a dimostrarlo. Ma non è
solo questo. I bresciani hanno un’anima, riescono a passare da frangenti
intrisi di profonda melodia (Dance of
three Clowns) ad altri più hard (The
endless battle) senza perdere un goccio di coesione ed atmosfera. Look out è un disco raffinato, vintage
ma non passatista, pieno di nobili melodie e spunti solistici robusti e
vigorosi. Album caldamente consigliato! (Luigi Cattaneo)
Promo Look Out
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