martedì 6 maggio 2014

PHOENIX AGAIN, Look Out (2014)


Abbiamo avuto modo di parlare dei Phoenix Again in occasione di un loro live a Cusano Milanino di qualche mese fa e questo ritorno discografico, a distanza di quattro anni dal precedente Threefour (recuperatelo!), si candida ad essere uno dei lavori più riusciti del 2014 in ambito prog sinfonico. I bresciani sono forse uno dei gruppi più sottovalutati della scena prog italiana e la loro classe esigerebbe ben altre attenzioni e un hype sicuramente maggiore. Riconoscimenti che hanno ricevuto solo in parte sinora, soprattutto se si pensa che il primo nucleo risale addirittura al 1981 e che il primo dei tre album pubblicati, Alchimie, è di 23 anni fa! I Phoenix Again si caratterizzano per un universo musicale quasi interamente strumentale complesso ma mai criptico, pieno di tensione ed emotività che non può non catturare quanti amano Genesis, Yes, Gentle Giant e Premiata Forneria Marconi. Difficile non decantare le loro lodi dopo aver ascoltato il nuovo Look Out, album pieno di idee sempre ben sviluppate e meticolosamente elaborate. Se Threefour già aveva mostrato le capacità della band, questo come back è un ulteriore balzo verso la piena consacrazione ed è sicuramente il disco più maturo sinora realizzato. Dopo la scomparsa di Claudio Rolandi (uno dei fondatori del gruppo) avvenuta nel 2007, i membri restanti (tra cui anche dei fratelli) hanno dovuto decidere come proseguire l’avventura. E se è vero che Threefour recuperava brani con parti di chitarra registrate proprio da Claudio, è anche vero che questo Look Out rappresenta un nuovo inizio, senza dimenticare ciò che è stato (e difatti la voce di Claudio è presente in Invisible Shame). Tutto l’album è curatissimo da ogni punto di vista, con arrangiamenti sempre ad hoc e una freschezza compositiva invidiabile, con lunghe jam strumentali di straordinaria bellezza (Adso da Melk su tutte). I Phoenix Again sono musicisti sopra la media e pezzi trascinanti come la title track o l’accoppiata Summer/Winter sono lì a dimostrarlo. Ma non è solo questo. I bresciani hanno un’anima, riescono a passare da frangenti intrisi di profonda melodia (Dance of three Clowns) ad altri più hard (The endless battle) senza perdere un goccio di coesione ed atmosfera. Look out è un disco raffinato, vintage ma non passatista, pieno di nobili melodie e spunti solistici robusti e vigorosi. Album caldamente consigliato! (Luigi Cattaneo)

Promo Look Out

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